Nel precedente
post riguardante l' omeopatia, abbiamo preso in considerazione lo
psorismo, o
diatesi psorica, che è una forza energetica fisiopatologica a carattere
centrifugo, e quindi
eliminativo. Ciò vuol dire che l'organismo cerca di tenersi in equilibrio, finchè ci riesce (fase stenica), indirizzando verso l' esterno, attraverso le mucose e la pelle, le
scorie derivanti proprio metabolismo o da processi patologici intercorrenti. La
psora costituisce la diatesi principale del soggetto che definiamo
sulfurico, il cui organismo presenta un difetto di utilizzazione dell'elemento biochimico
zolfo. Lo
zolfo -SULPHUR (il nome dei rimedi omeopatici, per convenzione internazionale, è in latino
) sarà dunque il
rimedio costituzionale di base di questo soggetto. Sulphur può essere definito il principale rimedio dello psorismo (insieme a "psorinum", che vedremo in seguito)
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CRISTALLI DI ZOLFO |
Lo zolfo è presente nell'organismo umano nella percentuale dello 0,25% ed è ubiquitario: è presente in tutte le cellule, nelle proteine organiche (come ad esempio l'emoglobina), negli aminoacidi essenziali; pertanto esso risulta essere un elemento molto importante nella regolazione del nostro metabolismo.
E' merito della medicina omeopatica aver capito che quando un determinato elemento non riesce ad essere ben utilizzato dall' organismo, è utile e sufficiente somministrare lo stesso elemento, ma,
ATTENZIONE, a dosi
infinitesimali, cioè con
microdosaggi in grado di
desensibilizzare l'organismo e renderlo nuovamente idoneo alla corretta utilizzazione dello stesso bioelemento.
Dunque, ad un soggetto "sulfurico" noi potremo prescrivere
sulphur come rimedio omeopatico di base, ma solo a condizioni che il nostro soggetto presenti precise caratteristiche e
sintomi reattivi: solo in questo caso noi potremo dire che il nostro biotipo sulfurico è specificatamente un tipo
SULPHUR, cioè chiameremo il paziente con lo stesso nome del rimedio omeopatico per lui indicato, perché saremo in grado di sovrapporre il
quadro clinico presentato dal soggetto al
quadro sperimentale ricavato dal rimedio.
Sulphur aiuta la forza energetica
centrifuga del nostro organismo ( psora) ad espletare positivamente la sua azione, è il grande centrifugatore, porta tutto in superficie (azione "disintossicante").
In omeopatia la sintomatologia reattiva del soggetto e la terapia devono andare nella stessa direzione, perché la terapia deve poter agevolare, modulandolo, lo specifico meccanismo reattivo di difesa messo in moto dall'organismo per combattere la malattia. Nel caso del soggetto "sulphur", quando il suo principale meccanismo di difesa, che è il meccanismo "di eliminazione", è inceppato, si verificano inizialmente delle "poussees" sintomatologiche a livello cutaneo e/o mucoso, spesso alternantesi tra di loro, e successivamente, in fase astenica, si hanno sintomi di insufficienza funzionale degli organi.
Sulphur è dunque indicato per il soggetto che non riesce a liberarsi dalle sue tossine, che è "congestionato" ed è peggiorato da tutto ciò che aumenta la congestione (calore, immobilità, pasti ecc), mentre è migliorato da tutto ciò che favorisce la circolazione e conseguentemente la combustione e l'eliminazione (esercizio moderato, tempo fresco e secco, ecc).
Ho indicato solo la caratteristica fisiopatologica generale del biotipo sulphur, per dare un'idea di come si ragiona e ci si muove in medicina omeopatica. Tuttavia, successivamente potremo procedere ad una descrizione più dettagliata dei rimedi omeopatici e di cosa significhi in pratica
comparare il quadro sintomatologico reattivo, proprio del paziente, col
quadro patogenetico proprio del rimedio omeopatico.
Preciso comunque fin da ora che non è certamente mia intenzione con questi post di "comporre un trattato" di omeopatia e/o di agopuntura, ma solo di fornirvi alcuni spunti, possibilmente utili, di ragionamento e di riflessione su queste materie.
Saluti e salute a tutti