Cominciamo oggi ad esaminare meglio i capisaldi della Medicina Omeopatica, partendo da quello che nell'ultimo post ho indicato come il quarto pilastro fondamentale: l' impiego terapeutico del dosaggio infinitesimale.
Questo particolare aspetto dell' Omeopatia, risulta essere ancora oggi il più contestato, mentre invece, come accennato precedentemente, è il suo vero punto di forza.
Infatti, se riflettiamo appena un minuto, notiamo subito che la natura e l'organismo umano agiscono e funzionano per dosi infinitesimali, dosi che difficilmente la mente umana riesce a concepire e percepire (anche se le moderne ricerche della chimica, della fisica e dell'elettronica hanno reso tutto ciò intellettualmente accettabile):
Per esempio, sostanze importantissime e fondamentali come gli ormoni e le vitamine, che regolano e intervengono praticamente in tutte le funzioni organiche, agiscono fisiologicamente nell'ordine dei nanogrammi, cioè della millesima parte del milligrammo, o se preferite dei gamma: un milionesimo di grammo (ad es. l'azione fisiologica dell'adrenalina è nel rapporto tra uno e cinque millesimi di milligrammo, le vitamine agiscono a dosi di 2 - 6 millesimi di milligrammo ecc.; per rendere l'idea, pensiamo ad es. che l' ormone tiroideo -tiroxina- è stato trovato attivo nei girini in una soluzione corrispondente ad un grammo per cinque milioni di litri d'acqua)
La farmacopea omeopatica si uniforma a questi dosaggi fisiologici con i suoi rimedi diluiti e dinamizzati, in modo tale che l' energia biochimica da essi liberata risulti essere in grado di stimolare la cellula a riprendere il suo equilibrio ed a mantenere regolare la sua funzione.
Pertanto la terapia omeopatica stimola le funzioni rallentate, tonifica gli organi deficitari, riattiva i poteri di difesa, recupera le capacità di riparazioni insite in ogni cellula, e fa tutto ciò armonicamente, naturalmente, senza turbamenti, intossicazioni o danni.
Se invece in in organismo in difficoltà, allo scopo di poterlo guarire, noi immettiamo come cura sostanze a forti dosi, di cui non si conoscono che parzialmente le reazioni collaterali a catena che si possono instaurare, corriamo il rischio, invece di sostenere la cellula, di traumatizzarla, e talvolta di sottoporla a lesioni che possono essere gravi perché irreversibili.
Mi fermo per non appesantire; svilupperemo meglio questo discorso nei prossimi post.
Saluti e salute a tutti!
Questo particolare aspetto dell' Omeopatia, risulta essere ancora oggi il più contestato, mentre invece, come accennato precedentemente, è il suo vero punto di forza.
Infatti, se riflettiamo appena un minuto, notiamo subito che la natura e l'organismo umano agiscono e funzionano per dosi infinitesimali, dosi che difficilmente la mente umana riesce a concepire e percepire (anche se le moderne ricerche della chimica, della fisica e dell'elettronica hanno reso tutto ciò intellettualmente accettabile):
Per esempio, sostanze importantissime e fondamentali come gli ormoni e le vitamine, che regolano e intervengono praticamente in tutte le funzioni organiche, agiscono fisiologicamente nell'ordine dei nanogrammi, cioè della millesima parte del milligrammo, o se preferite dei gamma: un milionesimo di grammo (ad es. l'azione fisiologica dell'adrenalina è nel rapporto tra uno e cinque millesimi di milligrammo, le vitamine agiscono a dosi di 2 - 6 millesimi di milligrammo ecc.; per rendere l'idea, pensiamo ad es. che l' ormone tiroideo -tiroxina- è stato trovato attivo nei girini in una soluzione corrispondente ad un grammo per cinque milioni di litri d'acqua)
Pertanto la terapia omeopatica stimola le funzioni rallentate, tonifica gli organi deficitari, riattiva i poteri di difesa, recupera le capacità di riparazioni insite in ogni cellula, e fa tutto ciò armonicamente, naturalmente, senza turbamenti, intossicazioni o danni.
Se invece in in organismo in difficoltà, allo scopo di poterlo guarire, noi immettiamo come cura sostanze a forti dosi, di cui non si conoscono che parzialmente le reazioni collaterali a catena che si possono instaurare, corriamo il rischio, invece di sostenere la cellula, di traumatizzarla, e talvolta di sottoporla a lesioni che possono essere gravi perché irreversibili.
Mi fermo per non appesantire; svilupperemo meglio questo discorso nei prossimi post.
Saluti e salute a tutti!