martedì 14 ottobre 2014

OMEOPATIA: la dose infinitesimale

Cominciamo oggi ad esaminare meglio i capisaldi della Medicina Omeopatica, partendo da quello che nell'ultimo post ho indicato come il quarto pilastro fondamentale: l' impiego terapeutico del dosaggio infinitesimale.
Questo particolare aspetto dell' Omeopatia, risulta essere ancora oggi il più contestato, mentre invece, come accennato precedentemente, è il suo vero punto di forza.




Infatti, se riflettiamo appena un minuto, notiamo subito che la natura e l'organismo umano agiscono e funzionano per dosi infinitesimali, dosi che difficilmente la mente umana riesce a concepire e percepire (anche se le moderne ricerche della chimica, della fisica e dell'elettronica hanno reso tutto ciò intellettualmente accettabile):

Per esempio, sostanze importantissime e fondamentali come gli ormoni e le vitamine, che regolano e intervengono praticamente in tutte le funzioni organiche, agiscono fisiologicamente nell'ordine dei nanogrammi, cioè della millesima parte del milligrammo, o se preferite dei gamma: un milionesimo di grammo (ad es. l'azione fisiologica dell'adrenalina è nel rapporto tra uno e cinque millesimi di milligrammo, le vitamine agiscono a dosi di 2 - 6 millesimi di milligrammo ecc.; per rendere l'idea, pensiamo ad es. che l' ormone tiroideo -tiroxina- è stato trovato attivo nei girini in una soluzione corrispondente ad un grammo per cinque milioni di litri d'acqua)




La farmacopea omeopatica si uniforma a questi dosaggi fisiologici con i suoi rimedi diluiti e dinamizzati, in modo tale che l' energia biochimica da essi liberata risulti essere in grado di stimolare la cellula a riprendere il suo equilibrio ed a mantenere regolare la sua funzione.

Pertanto la terapia omeopatica stimola le funzioni rallentate, tonifica gli organi deficitari, riattiva i poteri di difesa, recupera le capacità di riparazioni insite in ogni cellula, e fa tutto ciò armonicamente, naturalmente, senza turbamenti, intossicazioni o danni.

Se invece in in organismo in difficoltà, allo scopo di poterlo guarire, noi immettiamo come cura sostanze a forti dosi, di cui non si conoscono che parzialmente le reazioni collaterali a catena che si possono instaurare, corriamo il rischio, invece di sostenere la cellula, di traumatizzarla, e talvolta di sottoporla a lesioni che possono essere gravi perché irreversibili.




Mi fermo per non appesantire; svilupperemo meglio questo discorso nei prossimi post.

Saluti e salute a tutti!

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