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domenica 29 settembre 2013
Omeopatia: il "terreno individuale" 2° parte
Ecco la fisionomia di un soggetto FOSFORICO. Cominciamo ad accennare alla sua costituzione:
in omeopatia chiamiamo così l'individuo ectoblastico (guarda il post precedente sull'omeopatia e lo schema qui sopra). Esso é un longilineo (con questo termine non si indica un individuo necessariamente alto, ma con le singole parti "allungate"): nella testa, collo, tronco, mani, arti, prevalgono i diametri longitudinali; la testa in particolare, come del resto anche le altre parti del corpo, presenta una forma a triangolo isoscele rovesciato e ciò ci fa intuire come in questo soggetto prevalgano le funzioni mentali (forma=funzione). E' magro, con muscolatura sottile, per cui, se per esempio si tratta di un atleta, non sarà molto idoneo per la maratona, quanto piuttosto per i 100 metri: infatti il fosforico ha un buono scatto, ma una scarsa resistenza: esso si accende e si spegne facilmente e rapidamente, come il fosforo di un fiammifero.
Essendo longilineo e stancandosi abbastanza facilmente, questo soggetto viene definito LONGILINEO ASTENICO; inoltre, presentando una prevalenza delle funzioni del sistema nervoso centrale, viene anche definito NERVOSO. Dovrebbe essere abbastanza chiaro, a questo punto, che nel fosforico prevalgono le funzioni derivate dal foglietto ectoblastico.
Dunque, come potete osservare nella terza colonna dello schema che ho inserito, il soggetto FOSFORICO può essere definito anche ECTOBLASTICO, LONGILINEO ASTENICO, NERVOSO.
Tuttavia, questa classificazione, presente anche nella vecchia medicina costituzionale, é utile e necessaria, ma non sufficiente per la medicina omeopatica. Infatti, in omeopatia, il soggetto fosforico viene il più delle volte definito anche TUBERCOLINICO. Non vi spaventate: non sto dicendo che é affetto da tubercolosi, ma semplicemente che nel suo organismo prevalgono i processi ossidativi su quelli riduttivi; in parole povere questi soggetti tendono a bruciare molto, cioè a consumare molta energia ed anche a consumarsi (come avviene nei tessuti organici affetti da tubercolosi: vedi la caverna tubercolare). Questa particolare modalità reattiva é dovuta ad una DIATESI OMEOPATICA, definita tubercolinismo, che é presente più facilmente negli individui longilinei astenici (fosforici), rispetto ad altri tipi costituzionali; ne parleremo meglio in seguito. Comincio anche ad accennare che esistono altre tre diatesi omeopatiche: il fluorismo, lo psorismo ed il sicotismo (analizzeremo brevemente il loro significato e le loro funzioni nei prossimi post).
In medicina classica, una diatesi é un fattore predisponente, di natura non strettamente genetica, ma legato, per così dire, al vissuto dei nostri antenati. Essa é in grado di indirizzare il nostro organismo verso determinate patologie, piuttosto che altre.
Le diatesi omeopatiche, rispetto alle diatesi della medicina classica, svolgono un importante ruolo aggiuntivo nel determinare la nostra reattività individuale. Dal loro esame capiremo meglio il senso del comportamento fisiopatologico del nostro organismo.
Scusate se vado avanti a piccoli passi, ma ritengo in questo modo di potervi far digerire questa materia, a volte un po' ostica, allontanando il pericolo di possibili indigestioni.
Saluti e salute a tutti.
venerdì 27 settembre 2013
AGOPUNTURA: i "movimenti energetici" parte prima
- L'energia é la forza di ogni manifestazione naturale e/o biologica. Essa segue un andamento bifasico, con una fase di incremento ed una fase di decremento (potremmo schematizzare una curva ascendente-discendente) Queste due fasi, che in medicina cinese vengono denominate yin e yang, sono dinamiche, cioè si susseguono e si avvicendano continuamente, e sono strettamente legate tra di loro, non potrebbero esistere l'una senza dell'altra (rappresentano le due facce della stessa medaglia): esse sono le due modalità con cui l'energia si manifesta e determinano quelli che in Agopuntura vengono denominati movimenti energetici.
- Lo yang viene dallo yin, cresce fino alla sua massima espressione e poi decresce progressivamente per tornare verso lo yin (stessa cosa dicasi dello yin a parti invertite); ma nello yang,anche quello più pieno,c'é sempre in po' di yin, e nello yin c'é sempre un po' di yang: la separazione di dello yin dallo yang é incompatibile con la vita. Sembrano giochi di parole, ma in realtà é proprio questo che avviene continuamente sotto i nostri occhi. Pensiamo per esempio allo svolgersi di una giornata: dallo yin della notte,all'alba comincia il nuovo giorno e l'energia yang (luce,calore ecc) va gradualmente crescendo fino a raggiungere il picco più alto (mezzogiorno), poi gradualmente decresce fino al tramonto, quando ricomincia a crescere l'energia yin, che raggiunge anch'essa il suo massimo (mezzanotte) per poi decrescere fino all'alba e dare luogo al ciclo energetico del nuovo giorno: in termini energetici orientali, noi parliamo di yang di yin all'alba ( piccolo yang, o yang che cresce), di yang di yang a mezzogiorno (yang massimo), di yin di yang al tramonto (piccolo yin o yin che cresce), di yin di yin a mezzanotte ( yin massimo). Un ragionamento analogo può essere fatto, ad esempio, per le stagioni: yin di yin: inverno, yang di yin: primavera, yang di yang: estate, yin di yang: autunno, ed il ciclo ricomincia. Dunque, al crescere dello yang decresce progressivamente lo yin e viceversa. Naturalmente, ciò che avviene in natura avviene anche nell'uomo, che della natura è parte integrante (dei movimenti energetici dell'organismo umano dovremo parlare a lungo ed abbastanza approfonditamente in seguito, essendo questo l'argomento specifico che ci interessa).
- Finora ho parlato di un movimento energetico che potremmo definire di base, o generale. In realtà, esistono cinque movimenti energetici specifici, che vengono denominati simbolicament ( è tipico del mondo orientale tradizionale esprimersi per simboli):
- MOVIMENTO DEL LEGNO, MOVIMENTO DEL FUOCO, MOVIMENTO DELLA TERRA, MOVIMENTO DEL METALLO, MOVIMENTO DELL'ACQUA. Cercheremo di chiarire e di tradurre in termini occidentali il significato di questi elementi simbolici, nel prossimo post riguardante l'agopuntura.
- N.B.: Lo schema che ho inserito sopra, é la notissima "ruota dello yin e dello yang": se osservate bene, essa sintetizza in maniera perfetta i concetti che ho qui cercato di esplicitare, ed altro ancora che vedremo in seguito. La freccia indica come essa vada interpretata in chiave dinamica.
- Saluti e salute a tutti
domenica 22 settembre 2013
HANNO DETURPATO IL DAVID DI MICHELANGELO...
non é vero, non vi preoccupate! Ecco quando si dice "l'arte a servizio della medicina": una rappresentazione "originale" dei meridiani dell'agopuntura cinese, che ci risulterà utile in seguito. Saluti e salute a tutti.
sabato 21 settembre 2013
omeopatia: il terreno individuale (1° parte)
Osserviamo un gruppo di bambini in età prescolare: é facile notare come ciascuno di essi presenti, insieme a precise caratteristiche fisiche, anche e soprattutto un proprio modo di agire e reagire, un proprio comportamento individuale. Ciò é dovuto a fattori genetici veri e propri e ad altri fattori molto importanti, ma spesso sottovalutati, che si determinano nel corso della vita intrauterina: di questi ultimi voglio brevemente fare cenno adesso.
Dalla cellula-uovo fecondata ed annidata nell'utero, dopo le prime suddivisioni, cominciano a formarsi tre strati concentrici di cellule, tre foglietti embrionali, che vengono rispettivamente denominati endoderma (il foglietto più interno), mesoderma (il foglietto intermedio), ed ectoderma (il foglietto più esterno). Dobbiamo sapere che dall'endoderma deriva il sistema della vita vegetativa, cioè il nostro sistema viscerale ed in particolare l'apparato digerente con la sua funzione assimilativa; dal mesoderma derivano soprattutto l'apparato locomotore, quello che ci consente di muoverci (scheletro e muscolatura scheletrica), ed il sistema cardio-circolatorio; dall'ectoderma infine deriva soprattutto il nostro sistema nervoso. Ora é importante per noi sapere che questi tre foglietti embrionali non si sviluppano in grado eguale nei diversi embrioni, ma ognuno di essi può, di caso in caso, prevalere sugli altri: ciò é determinato da un gioco di forze, dette diatesi (vedremo meglio in seguito di che si tratta), che orientano questo sviluppo in un senso piuttosto che nell'altro. Questa prevalenza dell'uno o dell'altro foglietto durante lo sviluppo embrionale, é in sostanza il motivo per cui nella vita post-natale si determinano le cosiddette costituzioni umane (che vanno intese come un insieme di caratteristiche individuali fisiche,funzionali e mentali: vedremo).
Ritornando all'esempio dei nostri bambini, vedremo che alcuni di essi avranno una forma fisica dall'aspetto rotondeggiante, tenderanno a mangiare ed a dormire più degli altri, non saranno portati allo sprint ne' fisico ne' mentale, ma saranno calmi e riflessivi (prevalenza dell'endoderma = ENDOBLASTI); altri bambini avranno un aspetto più squadrato, tenderanno a correre e saltare e mostreranno una grande resistenza fisica, ma si applicheranno di meno nello studio (prevalenza mesoderma = MESOBLASTI); altri ancora fisicamente saranno dei longilinei, con forma del viso e del tronco a triangolo rovesciato, si entusiasmeranno nell'intrapprendere attività sia fisiche che mentali, ma altrettanto rapidamente si stancheranno (prevalenza ectoderma = ECTOBLASTI). Esistono anche soggetti più fortunati nei quali i tre foglietti embrionali si sono sviluppati armonicamente: essi presentano un aspetto fisico proporzionato ed un aspetto mentale ben equilibrato ( CORDOBLASTI). Con ciò ho fatto un rapido cenno alle costituzioni (vi anticipo qui uno schema che commenteremo più avanti); ma ciò non basta, perché per arrivare alla individuazione del terreno individuale che costituisce un ulteriore gradino verso la determinazione della tipologia omeopatica, é necessario che vi parli delle diatesi omeopatiche: lo farò nel prossimo post riguardante l' omeopatia.
Per il momento saluti e salute a tutti.
Dalla cellula-uovo fecondata ed annidata nell'utero, dopo le prime suddivisioni, cominciano a formarsi tre strati concentrici di cellule, tre foglietti embrionali, che vengono rispettivamente denominati endoderma (il foglietto più interno), mesoderma (il foglietto intermedio), ed ectoderma (il foglietto più esterno). Dobbiamo sapere che dall'endoderma deriva il sistema della vita vegetativa, cioè il nostro sistema viscerale ed in particolare l'apparato digerente con la sua funzione assimilativa; dal mesoderma derivano soprattutto l'apparato locomotore, quello che ci consente di muoverci (scheletro e muscolatura scheletrica), ed il sistema cardio-circolatorio; dall'ectoderma infine deriva soprattutto il nostro sistema nervoso. Ora é importante per noi sapere che questi tre foglietti embrionali non si sviluppano in grado eguale nei diversi embrioni, ma ognuno di essi può, di caso in caso, prevalere sugli altri: ciò é determinato da un gioco di forze, dette diatesi (vedremo meglio in seguito di che si tratta), che orientano questo sviluppo in un senso piuttosto che nell'altro. Questa prevalenza dell'uno o dell'altro foglietto durante lo sviluppo embrionale, é in sostanza il motivo per cui nella vita post-natale si determinano le cosiddette costituzioni umane (che vanno intese come un insieme di caratteristiche individuali fisiche,funzionali e mentali: vedremo).
Ritornando all'esempio dei nostri bambini, vedremo che alcuni di essi avranno una forma fisica dall'aspetto rotondeggiante, tenderanno a mangiare ed a dormire più degli altri, non saranno portati allo sprint ne' fisico ne' mentale, ma saranno calmi e riflessivi (prevalenza dell'endoderma = ENDOBLASTI); altri bambini avranno un aspetto più squadrato, tenderanno a correre e saltare e mostreranno una grande resistenza fisica, ma si applicheranno di meno nello studio (prevalenza mesoderma = MESOBLASTI); altri ancora fisicamente saranno dei longilinei, con forma del viso e del tronco a triangolo rovesciato, si entusiasmeranno nell'intrapprendere attività sia fisiche che mentali, ma altrettanto rapidamente si stancheranno (prevalenza ectoderma = ECTOBLASTI). Esistono anche soggetti più fortunati nei quali i tre foglietti embrionali si sono sviluppati armonicamente: essi presentano un aspetto fisico proporzionato ed un aspetto mentale ben equilibrato ( CORDOBLASTI). Con ciò ho fatto un rapido cenno alle costituzioni (vi anticipo qui uno schema che commenteremo più avanti); ma ciò non basta, perché per arrivare alla individuazione del terreno individuale che costituisce un ulteriore gradino verso la determinazione della tipologia omeopatica, é necessario che vi parli delle diatesi omeopatiche: lo farò nel prossimo post riguardante l' omeopatia.
Per il momento saluti e salute a tutti.
lunedì 9 settembre 2013
compendio di medicina omeopatica
Vi propongo questo compendio di medicina omeopatica, perché penso possa risultare interessante per molti di voi. Alla fine, sotto il titolo "i rimedi omeopatici da portarsi in viaggio", trovate utili consigli per il trattamento di alcuni frequenti disturbi.
L’Omeopatia è una metodica clinica e terapeutica che brilla di luce propria, non è un optional della “medicina ufficiale”. Curarsi con l’Omeopatia e farlo bene, richiede una mentalità diversa da quella allopatica-soppressiva della delega del sintomo al medico: “Dottore, le lascio qui il mio stomaco,
che non funziona, vengo a riprenderlo quando funzionerà”, bensì basata sulla partecipazione attiva al mantenimento dinamico del proprio stato di salute, aiutando il medico omeopata nell’osservare i vari fenomeni, nel descrivere i sintomi con le modalità di peggioramento e di miglioramento, notando e annotando le modificazioni avvenute dopo la somministrazione del rimedio ecc…
Medicina complessa l’Omeopatia, ripara dall’inquinamento farmaceutico, protegge la salute fisica e mentale, non dà dipendenza farmacologia, consente comunque la salvaguardia della propria dignità umana; perché per l’omeopata esistono “i malati” e non “le malattie”.
Di cosa parlo in questo libro:
Introduzione
Capitolo I Storia dell’Omeopatia
dall’antica Grecia ai giorni nostri
Capitolo II Il perché della medicina omeopatica ovvero
che differenza c’è tra medicina omeopatica
e medicina allopatica
Capitolo III Le costituzioni ovvero lo studio
morfologico dell’individuo
Capitolo IV Omeopatia e psicosomatica
Capitolo V La tipologia sensibile
“I tipi sensibili ad un rimedio omeopatico
si assomigliano tra loro”
Capitolo VI L’interazione omeopata-paziente
“Voi cercate un bravo medico,
io cerco dei bravi pazienti
Capitolo VII “I rimedi omeopatici da portarsi in viaggio”
Conclusioni ed avvertenze
______________________________________________________
Come tutte le cose importanti l’Omeopatia ha origini molto antiche: nasce con il Padre della medicina:
Ippocrate. Questo grande medico greco scoprì che la Cantaride, usata come afrodisiaco per uso“topico” poteva procurare, in chi eccedeva nell’uso, una cistite emorragica per cui per la legge “dei simili” poteva curarecerte cistitiin chi ne era affetto. La stessa cosa notò per l’Elleboro bianco che, procurando disturbi intestinali a chi ne faceva uso, poteva guarire certe“coliti”.
Pertanto Ippocrate disse che esistevano due grandi leggi in medicina: una, la legge dei simili (che doveva essere usata per far reagire un organismo ancora reattivo) ed un’altra la legge dei
contrari (che doveva essere utilizzata per aiutare un organismo meno pronto a difendersi). Pensate quale modernità nel pensiero del genio, il cui giuramento viene oggi pronunciato da tutti i medici.
Disse poi anche che il primo dovere del medico era di non nuocere!!!, se pensate anche a questo comandamento capirete e converrete con me, che spesso oggi la medicina ha smarrito almeno in parte il senso della sua missione.
Introdusse l’idea che esistesserodelle “Segnature”: il Creatore avrebbe dato ad ogni cosa esistente in natura un colore, una forma, un profumo proprio perché l’Uomo, essere Centrale della Creazione, potesse utilizzarle trovandone una corrispondenza nel suo corpo. Ad esempio la Chelidonia è una pianta che se spezzata secerne un liquido giallastro, lo stesso colore della bile: guarda caso la Chelidonia ha proprio funzione di coleretico, cioè fa “sgorgare” più bile dalla colecisti, risultando perciò di utile impiego in soggetti con discinesia biliare.
Nel Medioevo il grande medico Paracelso rielaborò la legge dei simili estendendola a tutta la natura
facendo una correlazione tra Macrocosmo e Microcosmo.
Bisogna arrivare nella seconda metà del 700 per incontrare colui che diede all'omeopatia la dignità di scienza: Cristiano Federico Samuele Hahnemann (1755-1843).
Costui, medico molto affermato, ma non soddisfatto dei metodi curativi del suo tempo, verso i 35 anni ebbe una profonda crisi professionale e abbandonò la professione medica.Per sbarcare il lunario e poter mantenere i suoi figli si mise a tradurre libri sfruttando la sua conoscenza di ben sette lingue.
Per caso, traducendo un libro che trattava le virtù della china nella cura della malaria venne colpito
dall’espressione “la china produce sullo stomaco uno stato di «corroborazione»”, pertanto rinforza chi ne fa uso e lo protegge contro la malaria. Al geniale medico tedesco questa sembròuna fandonia (una delle tante che costellano il travagliato cammino della medicina),……infattiprovando su se stesso
la corteccia di china ebbe un senso di malessere estremo tanto che corresse l’affermazione del trattato, che stava traducendo, affermando che “la china agisce contro la febbre malarica perché è in grado di indurre nell’uomo sano dei sintomi simili a quelli della febbre intermittente”.
Questa è la base della Omeopatia: i simili curano i simili cioè: “Un affezione
presente in un organismo vivente viene cancellata durevolmente da un affezione più
forte, artificiale, che pur diversa per qualità, le è assai simile nella sua manifestazione
ristabilendo l’equilibrio dell’energia vitale presente nell’organismo”.
Paragrafo 26 Organon.
L’Omeopatia perciò ha una base sperimentale e si noti bene non sul
ratto o sull’animale da laboratorio, ma sull’Uomo.
L’uomo sano veniva selezionato secondo un ben preciso protocollo ed i sintomi
sviluppati erano annotati tenendo conto, non solo del piano fisico, ma anche delle
alterazioni prodotte a livello mentale ed emozionale, elaborando le premesse per una
vera medicina olistica, cioè globale che considera l’uomo non come una semplice
somma di organi, ma di un individuo dotato di corpo ed energia!!
Proseguendo la sperimentazione notò che i soggetti sani sviluppavano sintomi anche
somministrando i rimedi a dosi diluite e dinamizzate.
Per dimostrare la legge dei simili si sottopose a sperimentazioni e provò anchesui suoi famigliari e collaboratori le varie sostanze tossiche allora conosciute, ricavandone un insieme di sintomi che con pazienza e metodo annotò in un testo che chiamò “materia medica pura”.
Alla fine di queste sperimentazioni Hahnemann acquisì un bagaglio terapeutico tale
che gli consentì di curare in modo omeopatico i pazienti.
Il procedimento di cura era semplice: quando un soggetto lamentava dei sintomi
(fisici, emozionali, mentali) simili a quelli che si erano sviluppati nel corso della
sperimentazione sul soggetto sano, allora Hahnemann somministrava loro “quel”
rimedio che rappresentava il simillimum, ed otteneva una pronta guarigione del
soggetto.
Col passare degli anni Hahnemann diffuse l’Omeopatia e curò con successo molte
persone, scrisse e riscrisse il libro destinato ai suoi discepoli “L’organon dell’arte di
guarire” in cui invitava i suoi allievi: “Imitatemi ma imitatemi bene!”.
come funziona L’Omeopatia?
L’omeopatia consiste nell’applicazione di un principio semplice: opporre una Malattia Artificiale
ad una Malattia Naturale. Due malattie simili non possono coesistere nell’organismo.
L’artificiale più forte, annulla la più debole, poi scompare a sua volta.
Per semplificare diremo che l’Omeopatia si basa sul principio del “chiodo scaccia chiodo” ovvero che il
rimedio “malattia artificiale” scaccia il “chiodo” della malattia naturale, poi trattandosi di un “chiodo”
virtuale viene annientato facilmente col risultato della salute.
MALATTIE ACUTE. "SGABELLO" di Hering:
La malattia acuta è facile da comprendere poiché è di recente apparizione e turba l’energia vitale
del soggetto che prima godeva di buona salute.
Esistono sintomi comuni e sintomi caratteristici che ci indicano in che modo il paziente sta facendo la “sua” malattia.
Ogni rimedio coincidente con il quadro morboso riferito dal paziente deve contenere almeno tre “gambe” dello sgabello:
DA QUANDO: ovvero l’eziologia o la causalità che nei casi acuti è sovente
riferita in modo chiaro e spontaneo dal paziente nel corso del colloquio.
DOVE: ovvero la polarità di azione del rimedio (dove agisce).
SENSAZIONI: nel linguaggio comune definito “come se” che personalizza il
disturbo o il dolore (un dolore alla testa potrà essere riferito “come una morsa”
o “come un chiodo che trafigge” o “come qualcosa che brucia”…)
MODALITA’: definite di peggioramento (<) o di miglioramento (>) che
indicano una soggettività nel corso di una malattia acuta.
SINTOMO CONCOMITANTE: si tratta di un sintomo che esprime un
mutamento non in relazione alla patologia.
Quando il sintomo è gerarchizzato si confronta con la materia medica e si
opera il vero OMEOS-PHATOS.
Diversamente si rischia di prescrivere rimedi omeopatici in modo allopatico e
di avere quasi certamente un insuccesso.
In Omeopatia non esistono RIMEDI FORTI e RIMEDI DEBOLI, ma solo rimedi
giusti o sbagliati.
LE MALATTIE CRONICHE
L’intuizione più geniale di Hahnemann arrivò dopo 30 anni di professione, quando settantenne rivide tutti i suoi casi trattati fino ad allora. Molti suoi pazienti, pur curati bene e guariti per una determinata affezione, tendevano
a ricadere nella medesima dopo un po’ di tempo (recidiva), o presentavano episodi di
malattia o di malessere in altri distretti (alternanza).
Ipotizzò dunque nel suo “Trattato sulle malattie croniche” l’esistenza di tre
tendenze morbose di base, che accomunavano i suoi pazienti in tre categorie.
Alla base di queste tendenze pensò (con il linguaggio dell’epoca) che vi fosse un
contagio, un “miasma” che comportava una tendenza ad ammalare in un dato modo
anziché in un altro: “diatesi”.
Vi elencherò ora le tre tendenze morbose di base:
Psora in greco significa scabbia e questi soggetti presentano delle malattie
della pelle pruriginose alternate a malattie interne (es:Eczema/Asma), una
periodicità dei sintomi (es: Allergie stagionali). Frequenti parassitosi
intestinali e convalescenze protratte.
Se il sistema dei filtri F funziona energeticamente bene le tossine
alimentari, elettrochimiche, morali passano.
Se il sistema è intasato le vie vicarianti possono dirigersi alla pelle P o alle
mucose respiratorie M o alle articolazioni A.
Per risanare una psora occorre dunque un drenaggio dei filtri, la
diminuizione delle tossine e l’uso di un rimedio omeopatico antipsorico.
MODELLO REATTIVO PSORICO
PSORA
Dal greco Sucon che significa Fico, è la tendenza delle persone
che sviluppano escrescenze verrucose o polipoidi e tendono alle
malattie ad andamento lento, progressivo, insidioso (es: Catarri
cronici, fibromi, verruche).
In tal caso la tossina tenta di uscire ma rientra nell’organismo
derivandone un incremento di tossine con poca escrezione
cutanea (fichi), ma molta ritenzione idrolipidica (cellulite,
obesità).
MODELLO REATTIVO SICOTICO
SICOSI
Tipica di questa diatesi è lo sviluppo di malattie caratterizzate da
irritazioni, ulcerazioni, sclerosi, distruzione dei tessuti.
La tossina guadagna la via d’uscita ma nell’uscire ulcera e lacera
i tessuti.
Per riassumere il pensiero finale di Hahnemann: se applicando in modo
rigoroso la legge dei simili si possono guarire le malattie acute che si
presentano nel corso della vita del soggetto, questo non basta se si vuole
ottenere la guarigione definitiva, perché occorre tenere conto sia degli
antecedenti personali che famigliari, inquadrando i sintomi del momento
in una visione dinamica, cercando di contrastare per quanto possibile la
tendenza “miasmatica” con dei rimedi cosiddetti diatesici.
Per questo si dice che l’Omeopatia cura il malato e non la malattia.
Hahnemann morì a Parigi all’età di 88 anni lasciando a tutto il mondo
questa preziosa eredità.
MODELLO REATTIVO LUETICO
O FLUORICO
In Germania è diffuso il complessismo in cui i rimedi sono uniti in associazioni fisse in base all’organotropismo che li accomuna (es: tutti i rimedi ad azione sullo stomaco sono associati insieme in un unico farmaco).
In Francia è diffuso il pluralismo in cui i rimedi vengono dati uno alla volta ma si danno più rimedi nella stessa giornata o nella settimana in alternanza.
In Inghilterra è diffuso l’unicismo in cui si dà un unico rimedio scelto per il paziente (il “simillimum”).
Occorre poi distinguere l’unicismo Hahnemanniano (un rimedio per volta dato sulla totalità dei sintomi), dall’unicismo Kentista (dato sulla gerarchizzazione dei sintomi psichici del soggetto).
Il dopo Hahnemann ha portato al crearsi di alcune correnti di pensiero che sonoriassumibili in tre gruppi:
L’OMEOPATIA OGGI
IL PERCHE’ DELLA MEDICINA OMEOPATICA
OVVERO CHE DIFFERENZA C’È TRA MEDICINA
OMEOPATICA E MEDICINA ALLOPATICA.
La medicina Omeopatica è una medicina energetica, cioè agisce sull’energia vitale
del soggetto.
L’uomo non è la semplice somma degli organi che lo costituiscono perché altrimenti
non ci sarebbe differenza tra un vivo ed un morto, per comprendere ciò che ci tiene in
vita e coordina il tutto dobbiamo chiamare in causa un’energia (per ora non
misurabile) che chiameremo energia vitale.
Tale sistema energetico si fa sentire quando ci troviamo in condizioni di aggressione
da parte dell’ambiente esterno perché sviluppa dei sintomi etichettati come malattie.
La malattia va vista come una corda di una chitarra “scordata”.
L’Omeopatia “riaccorda” lo strumento.
L’Omeopatia inoltre non divide l’uomo in compartimenti stagni, affidandolo a
specialisti in un dato settore del corpo umano, ma lo considera come una globalità nei
suoi tre livelli:
Pertanto l’Omeopatia valuta i sintomi in modo preciso e sempre in relazione alle
variazioni nei tre livelli.
Es: se mentre sto raccontando una barzelletta con degli amici in un momento in cui
sono allegro mi pestano un piede, intervengono le seguenti modificazioni nei tre
livelli:
Fisico: sensazione di dolore forte con bisogno di mettere il piede a bagno nell’acqua
fredda.
Emozionale: rabbia nei confronti di chi ha pestato il piede.
Mente: ricordo ancora questa barzelletta, ma mi passano dalla mente tutte le altre
che volevo raccontare.
La medicina omeopatica agisce rinforzando l’energia vitale e non sopprimendola.
Per noi non esistono farmaci “anti”.
Cioè non si agisce tappando la bocca all’energia vitale, ricacciandola da dove è
venuta ma andando nella stessa direzione di questa, dandole una mano a riportare la
salute in quell’individuo.
Come nasce il rimedio omeopatico?
Hahnemann elaborò due tipi di diluizione: quella decimale e quella centesimale che vengono
abitualmente indicate come DH e CH-
Come nasce una diluizione centesimale:
si deve disporre una serie di flaconi di vetro e tappi di materiale inerte, tanti quanta è la diluizione che si vuole ottenere.
Nel primo flacone si mette una parte della sostanza base e 99 parti di diluente,…
Nasce come sostanza madre del mondo vegetale, minerale, animale; viene poi sottoposto a diluizione e dinamizzazioni successive fino al punto desiderato.
Si agita molto forte in senso verticale almeno un centinaio di volte e si ottiene la 1 CH, per fare la 2 CH, si preleva una parte dalla provetta 1 CH e si diluisce con altre 99 parti di diluente, si agita di nuovo cento volte e si procede fino alla diluizione desiderata.
Le diluizioni Korsakoviane vengono indicate con la sigla K.
Con il sistema di diluizione di Korsakoff si usa un’unica provetta di vetro.
Due considerazioni devono far riflettere:
1) L’Omeopatia agisce bene nei confronti dei bambini anche molto piccoli e negli animali,
notoriamente poco suggestionabili.
2) Compito del ricercatore scientifico è di porsi di fronte ad un fenomeno con estrema umiltà,
cercando di capire i fenomeni, senza negarli aprioristicamente solo perché oggi non si possono
ancora spiegare.
Verso la fine della sua esistenza Hahnemann introdusse poi le diluizioni 50 millesimali che vengono indicate come LM.
Il procedimento di preparazione delle 50 millesimali è più complesso e comunque ottiene una forza dolce e sicura. Hahnemann le definì: “le mie creature più perfette”.
Alla fine di tali procedimenti di diluizione e di dinamizzazione, si ottiene un’energia con cui vengono impregnati dei globuli o dei granuli pronti ad essere somministrati a chi presenti in quel momento i sintomi che tali sostanze hanno fatto apparire nel corso delle sperimentazioni sull’uomo sano.
Alcuni “scienziati” si accaniscono contro fenomeni non ancora conosciuti, uno di questi è proprio il rimedio omeopatico, che pur possedendo dal punto di vista chimico solo tracce dell’elemento
base da cui si è partiti (e a diluizioni ancora più alte neppure quelle)agisce.
Il meccanismo d’azione del rimedio omeopatico ancora oggi non è noto, esistono tuttavia delle ipotesi che meritano approfondimenti e ricerche cliniche a difesa dell’accusa di somministrare solo placebo.
LE COSTITUZIONI OVVERO LO STUDIO
MORFOLOGICO DELL’ INDIVIDUO
L’Omeopatia moderna è una scienza “aperta” che si avvale dei contributi di altre branche e le utilizza per una migliore comprensione dell’uomo nella sua globalità.
Lo studio delle costituzioni applicato all’Omeopatia ha avuto il massimo sviluppo in Francia grazie a studiosi come
L.Vannier, H. Bernard, R. Zissu.
Definire una persona secondo la sua costituzione vuol dire osservarla.
Le costituzioni di base in Omeopatia sono quattro:
SULFURICA
CARBONICA
FOSFORICA
FLUORICA
Morfologia sulfurica
All’osservazione balza agli occhi l’armonia dei lineamenti: altezza e peso medi, colorito roseo-rosso, tono muscolare e legamentoso regolare, denti ben allineati, aspetto complessivo di buona salute.
È il soggetto che Ippocrate chiamò sanguigno con reazioni vitali brillanti, domina in lui l’ottimismo, la voglia di fare, una disposizione a godere dei piaceri della vita.
In lui tutto peggiora con il calore. Tende ad ammalare di malattie della pelle, congestioni venose,
ipertensione arteriosa, emorroidi, malattie del fegato.
Morfologia carbonica
Osservandolo notiamo un particolare sviluppo in larghezza. Prevalgono i diametri trasversali: è un brachitipo. Il bambino carbonico è un bel bebè pacioccone con la faccia che sembra di cera e con gli occhi azzurri. Crescendo, si fa per dire, si allarga ma la statura rimane bassa, la faccia è rotonda, la pelle pallida, le mani sono tozze, i denti quadri, i legamenti sono rigidi, il gesto è deciso ma poco elegante.
Tende all’obesità, alla ritenzione delle scorie, all’autointossicazione per cattivo smaltimento, alle dislipidemie, all’indurimento dei tessuti.
Tutto peggiora con il freddo umido, mentalmente è stabile,realista, realizzatore, metodico ma poco fantasioso.
Morfologia fosforica
Prevalgono in lui i diametri longitudinali, dunque l’altezza: il bambino cresce in fretta e resta magro anche da adulto.
Vedendolo camminare e muoversi possiamo apprezzare l’eleganza del gesto. Il viso è triangolare, le dita sono allungate. È il soggetto che ha bisogno di continua energia perché brucia tutto rapidamente, ha bisogno di aria pur essendo freddoloso.
Domina in lui il pensiero astratto; facile all’entusiasmo per le cose nuove si spegne con altrettanta facilità, non sopporta i lavori di lunga durata, né i lavori metodici. Spiritoso, acuto, romantico.
Tende ad essere carente di minerali.
Morfologia fluorica
Non è una morfologia indipendente, ma può entrare come variante più o meno manifesta nelle tre precedenti. Domina l’asimmetria ed il dimorfismo. I legamenti sono lassi, troppo elastici, i denti sono mal posizionati, c’è tendenza alla scoliosi alle deformità ossee. Ha tendenza ad ammalare di varici, di ulcere, di scoliosi…
Di carattere particolare: può essere un genio innovatore spesso incompreso per la bizzarria dei suoi
atteggiamenti.
Attenzione: questo modo di classificare può trarre in inganno, ed essere
oltremodo sbagliato dire di un soggetto a morfologia carbonica che deve
essere per forza un metodico, perché nella natura è l’eccezione trovare una
morfologia pura: noi tutti deriviamo da due genitori per cui avremo almeno
caratteristiche di entrambi, per cui è più produttivo parlare di soggetto a
prevalente morfologia carbonica, sulfurica, fosforica.
Lo studio delle costituzioni è un modo per capire l’uomo nella sua
individualità e per l’omeopata è molto importante per metterlo sulla strada
del rimedio da somministrare, specie nel caso dei bambini: esistono cioè dei
rimedi detti della serie carbonica, della serie fosforica, fluorica e sulfurica.
L’ipotesi che sta alla base di questa teoria omeopatico-costituzionale è che esista un’alterazione del
“metabolismo” di questi sali per cui somministrando il rimedio costituzionale si cerca di portare l’individuo ad un equilibriomigliore.
OMEOPATIA E PSICOSOMATICA
Nell’Omeopatia ci occupiamo del linguaggio del corpo: i sintomi divengono
“simboli” per leggere il disagio del paziente.
Ogni deviazione dell’equilibrio psichico comporta un disturbo del Piano fisico
che può essere in fase iniziale un atteggiamento funzionale, per poi diventare
organico, cioè più profondamente radicato, “vera” malattia.
Una statistica evidenzia che tre pazienti su quattro si rivolgono al medico per un
disturbo etichettato dalla scienza “ufficiale” come psicosomatico.
Vi parlerò di come la scuola omeopatica Sud-americana dei Maestri Masi,
Paschero, Ortega interpreta in chiave psicosomatica le Diatesi Hahnemanniane
che abbiamo già visto nel primo capitolo.
In questo tipo di interpretazione viene data preminente importanza
all’alterazione del nucleo emozionale e ai conflitti psicologici interiori.
In tali scuole di stampo prettamente unicista viene indagato, in modo
preminente, lo psichismo del paziente.
PSORA
Lo psorico ha paura di vivere le proprie emozioni. Emerge in tutta la sua storia una incapacità di dissipare l’energia attraverso i canali ingorgati cronicamente, l’incapacità di scariche liberatorie, l’incapacità per paura della propria debolezza ad assumere un ruolo, la sfiducia nelle proprie capacità o la paura di assumere in prima persona la responsabilità di una decisione che vive come carica di sensi di
colpa.
L’alternanza e la periodicità delle
manifestazioni sono un
esempio di non
raggiungimento
dell’equilibrio e di ansia
esistenziale.
SICOSI
Il sicotico è il soggetto irrigidito nelle sue posizioni, sempre teso ad ipercompensarsi (obesità) con dei tratti ossessivo-fobici, presenta un avversione per tutto ciò che è nuovo in altre parole il sicotico tende sempre a reprimere le proprie emozioni, tenendo tutto dentro(in termini simbolici),l’energia trattenuta si
materializza in neo-formazioni interne (fibromi) esulla pelle con verruche, polipi…tutte manifestazioni
a carattere lento,progressivo, insidioso.
LUETISMO
Il luetico ha un’ipertrofia dell’es che tende a sfuggire al dominio del super io: è il soggetto delle
esagerazioni, della tendenza autodistruttiva. Nel luetico domina la paura di essere travolto dalla propria
potenzialità emotiva.
LA TIPOLOGIA SENSIBILE “I TIPI
SENSIBILI AD UN RIMEDIO
OMEOPATICO SI ASSOMIGLIANO TRA
LORO”
Nel corso della sperimentazione con rimedi effettuata sull’uomo sano, alcuni soggetti hanno sviluppato un numero di sintomi superiore rispetto agli altri, questi sono i cosiddetti tipi sensibili al rimedio Omeopatico. Questi soggetti si assomigliano per alcune caratteristiche: nell’aspetto esteriore, la
morfologia, costituzione; nelle tendenze morbose; nel temperamento, nel modo di comportarsi.
Gli Omeopati nel loro gergo chiamano il tipo sensibile ad una data sostanza con il nome stesso della sostanza ad es: il tipo sensibile alla somministrazione di Pulsatilla, cioè che svilupperà più sintomi sul
piano mentale, emozionale e fisico verrà chiamata tipo pulsatilla.
Arsenicum Album: esteriormente la morfologia è fosforica, eleganza estrema portamento, eretto, ricercato.
Tende ad ammalare di patologie di un certo rilievo (asma, ulcera, ecc…) ansioso, meticoloso, estremamente pignolo e spigoloso, rimarca ogni cosa e puntualizza, tende a fare esami per rassicurarsi su ogni patologia ipoteticamente possibile seppur remota, possiede
cartelle cliniche tenute in modo impeccabile.
Calcarea Carbonica
Richiama la morfologia carbonica con prevalenza dei diametri
trasversali, se bambino, paffuto e pallido con crescita regolare, lento
nell’iniziare la deambulazione, nel mettere i denti, a scuola non sarà,
mai il più alto, ne’ il più bravo della classe, tenderà ad avere un po’ di
pancetta, sarà un tranquillo che andrà sempre stimolato per avere un
risultato, indolente tenderà ad essere il tipo “linfatico” con ipertrofia
di adenoidi e tonsille. Le ragazzine avranno problemi per il grosso
seno sviluppatosi in anticipo rispetto alle coetanee, le mestruazioni
arriveranno un po’ in ritardo, saranno preoccupate della ciccia che
arriva presto ed è difficile da smaltire anche per via di una sostanziale
pigrizia di base, da adulti vanno poi facilmente incontro a malattie
dislipidemiche e a malattie reumatiche, nel lavoro sono ottimi
esecutori ma cattivi ideatori. Sono dei soggetti freddolosi che tendono
alla stipsi, hanno molte paure.
Pulsatilla
Ragazzine timide, tipicamente con occhi azzurri e capelli biondi, dolci
e remissive, cercano la simpatia e l’approvazione per una loro
insicurezza di base, facilmente influenzate dalla simpatia degli altri,
facili al pianto di umore mutevole, instabili, cercano sempre uno
sguardo rassicurante o una parola dolce, amano la consolazione, sono
attratte dai dolci e dai gelati che non tollerano bene, la loro pelle è
sottile si intravede il reticolo venoso sottostante, hanno spesso
cellulite, sono insicure perciò gelose, si appoggiano volentieri, non
hanno mai sete, le loro mestruazioni sono scarse e a volte fanno
capricci, hanno secrezione giallastre sia nasali che vaginali.
Sepia
L’aspetto esteriore riflette il loro animo: triste, facilmente vanno
incontro a stati di depressione con disinserimento, negano la loro
femminilità magari assumendo volentieri ruoli tipicamente mascolini,
in Sepia tutto cade, tutto è giù lo stomaco è abbassato come anche
l’intestino, ad una certa età vanno incontro a prolasso uterino, spesso
sono soggette a vene varicose ed emorroidi hanno una stipsi ostinata
con feci “caprine”. Il loro carattere è tutt’altro che docile, “non
mandano a dire”, spesso nelle fasi conclamate del loro malessere si
isolano e si disinteressano a tutto.
Sulla pelle, che ha un colorito giallognolo, vi sono delle macchie, "cloasmi".
Lachesis
Tipicamente donna in menopausa o comunque accaldata, presenta
vampate di calore migliora con tutto ciò che esce: dalle mestruazioni
ad un raffreddore che “scarica”, ad una bella chiacchierata con
un’amica, il tipo lachesis ama molto parlare, far uscire delle cose,
raccontare incessantemente di se e del suo enturage; tendenzialmente
diffidente degli altri, dedica a volte il suo tempo ad opere di bene non
per reale amore del prossimo ma per poter avere contatti sociali.
Il volto appare congesto anche senza vampate di calore per la presenza
di couperose, non sopporta la costrizione e toglie anelli e calze “che
stringono”, per non parlare delle maglie “dolce vita” che non
metterebbe mai.
Phosphorus
Prototipo della costituzione fosforica, è il tipo cresciuto in fretta,
dotato di estro e fantasia, stancabile, affamato di cose che lo
stuzzicano ma per niente innamorato della tavola, triste, romantico,
artista, si dedica agli altri e al sociale con lo slancio di un sognatore, a
lui possono confidare le cose, arguto nelle intuizioni, pronto nelle
battute, elegante nel gesto e nel portamento.
I bambini hanno spesso sanguinamento nasale.
Verso sera sono assaliti da tristezza ed ansia.
Thuya
Morfologicamente si incontra una tendenza all’obesità di tipo
tronculare cioè un tronco più voluminoso delle gambe, la presenza di
verruche e di escrescenze polipoidi, una pelle grassa, una sudorazione
sul labbro superiore, una tendenza all’ossessività (va a controllare se il
gas è chiuso…). Una rigidità di giudizio, delle sensazioni strane come
la paura che le proprie ossa siano di vetro, di avere qualcosa di vivo
nel ventre. La tendenza è tipicamente Sicotica con peggioramento
netto in clima umido.
Sicotici non si nasce, si diventa: antibiotici a ripetizione, spesso dati a
sproposito “di copertura” come fossero ombrelli, vaccinazioni inutili e
ripetute, pomatine al cortisone date su ogni millimetro di pelle che
prude, cure ormonali date per aumentare la massa muscolare o
ritardare l’invecchiamento, inquinamento, ricostituenti possono
instaurare lo stato sicotico con tendenza alla reazioni lente,
progressive, insidiose.
Natrum Muriaticum
Soggetto con tendenza ad avere dimagrimento specie nella parte alta
con bacino invece infiltrato di cellulite. Tipicamente adolescente
introverso, chiuso che spiccica si e no due parole, insicuro ma che non
chiede consolazione, anzi ama la solitudine, non tollera il sole, ha una
sete insaziabile ed un desiderio di cose salate, ama anche mangiare il
sale, alcuni piccoli segni si rilevano dall’osservazione delle dita con
unghie e pellicine mangiucchiate e numerosi puntini bianchi. Va
facilmente incontro a raffreddori anche allergici e ad acne giovanile.
Sulfur
Modello che risponde bene alla morfologia sulfurica ed alla diatesi
psorica. Soggetto rosso che patisce il caldo, ama la buona tavola.
Ottimista, stenico, tendente all’ipertensione, alle malattie della pelle,
niente affatto stitico, bontempone e compagnone, con collere brevi,
ricerca l’amicizia, filosofeggia a sproposito su tutto, emorroidi,
malattie del fegato legate ad abusi alimentari.
Iperteso con tendenza alle malattie “del sangue”.
Silicea
Descritto come edificio che manca di sabbia o come spiga di grano
dall’esile fusto si presenta come un bambino poco vitale, con bozze
frontali ampie, sudorazione diffusa delle mani e dei piedi, puntini
bianchi sulle unghie, linfonodi ai lati del collo, bambino che ha lunghe
assenze da scuola perché sempre malato, adolescente chiuso e timido,
bambino con uno scarso appetito insicuro ma testone, tenace.
L’INTERAZIONE OMEOPATA-PAZIENTE
“VOI CERCATE UN BRAVO MEDICO, IO CERCO DEI BRAVI PAZIENTI
Il lavoro dell’omeopata non è semplice come avrete intuito perché, come
vedremo in seguito, se è relativamente semplice scegliere un rimedio per il
pronto soccorso, cioè considerando le malattie acute, ben più difficile è
mettere insieme tutte le informazioni che arrivano dal paziente, dare loro
l’importanza che meritano, (Gerarchizzazione dei sintomi), fare accordare
il quadro morfologico-tipologico con il temperamento che emerge durante
il colloquio con i sintomi presentati dal paziente, tenere conto dei sintomi
puri da quelli magari sviluppati in seguito a cure allopatiche soppressive,
di una reazione, ad un ambiente poco vivibile, sintomi che sono da
imputare ad abitudini voluttuarie che il paziente minimizza…
Dimenticare per un attimo tutto ciò che ormai fa parte del
nostro comune modo di esprimerci che è conseguenza del grado
di pseudo-cultura medica, direi del consumismo di bassa lega,
espressioni tipo: «Ho la colite, ho la gastrite» non hanno
nessun significato in Omeopatia, anche se la diagnosi vi è stata
fatta dal luminare più luminoso. All’omeopata interessano frasi
tipo:«Ho la sensazione di una pietra proprio qui, subito dopo
aver mangiato che passa solo se bevo qualcosa di caldo».
Imparare ad osservarsi: oramai, sempre per lo sfrenato
consumo di “anti”, i pazienti si esprimono con frasi tipo
«prendendo xxalgina mi passa subito», capite bene che non è di
grosso aiuto vero?
Annotare le cose che provate durante un disturbo, questo è di
grosso aiuto all’omeopata ed anche a voi che guarirete con la
vostra energia vitale sollecitata dal rimedio omeopatico.
Un qualsiasi disturbo annotato con un:-dove,-sensazioni (come
se),-modalità meglio col caldo o col freddo, innervosendosi, a
riposo…,- sintomo concomitante strano es.: «quando ha prurito
non sopporta più nessuno».
Pertanto vi insegno cosa deve fare un buon paziente:
Non aspettatevi miracoli, il limite dell’omeopata è il limite del paziente, se la vostra energia vitale è forte, cioè riesce a reagire, otterrete guarigioni rapide, se vi rivolgete all’omeopatia dopo anni di soppressioni allopatiche, di alimentazione squilibrata, di abusi di ogni genere, il tempo di guarigione sarà lungo.
Guardate con buon occhio piccoli peggioramenti del vostro stato di salute dopo aver assunto il rimedio: è segno che l’organismo sta reagendo: non continuate a bloccare i sintomi: l’energia vitale, quella che mantiene in armoniosa sincronia tutti gli organi, si esprime sviluppando sintomi, sta all’omeopata
coglierli per guidare il corpo verso la guarigione, sopprimendoli si peggiora sicuramente la situazione.
Assunzione dei rimedi omeopatici:
• Non toccarli con le dita.
• Metterli sotto la lingua dietro i denti e lasciarli sciogliere lentamente; questo perché la via più rapida è la via perlinguale, non vanno deglutiti perché dato il grado di diluizione verrebbe annullata l’efficacia ad opera dei succhi gastrici.
• Occorre assumerli lontano dai pasti.
• Non lavare i denti con dentifrici mentolati.
• Non fumare per un’ora prima ed un’ora dopo.
• Non prendere caffè nelle immediate vicinanze del rimedio; è poi buona norma berne il meno possibile o sostituirlo con caffè decaffeinato o caffè d’orzo.
• Non usare profumi prima o durante l’assunzione dei rimedi.
• Non usare balsami contenenti canfora e menta.
• Decidendo di curarsi con l’Omeopatia sarebbe bene seguire una dieta adeguataevitando gli eccessi alimentari ed il consumo di alcolici.
“I RIMEDI OMEOPATICI DA
PORTARSI IN VIAGGIO”
Per curarsi con l’omeopatia è necessario affidarsi a medici che abbiano
una conoscenza specifica acquisita in anni di studio.
Nelle affezioni acute, tuttavia potete sicuramente ricorrere ad alcuni rimedi
che è bene avere in casa (o in valigia in caso di viaggi).
La somministrazione dei rimedi in fase acuta deve essere “ravvicinata”
poiché nella malattia acuta il rimedio viene “bruciato”.
Nel sospetto di crisi acetonemia occorre misurare la quantità di chetoni presenti nelle urine con gli appositi stiks del commercio, poi, dare da bere acqua zuccherata e nessun altro cibo.
Il rimedio omeopatico è Senna (in Italia Cassia Angustifolia) 4CH tre granuli ogni ½ ora, distanziando poi la somministrazione con il miglioramento
dei sintomi.
Dal giorno successivo si introdurranno poi passati di verdura e succhi di frutta, poi il riso in minestrone, niente latte, formaggi e carne per tre giorni.
ASCESSO DENTARIO
In tal caso possono essere utili quattro rimedi da alternare:
Chamomilla 30CH per dolori intollerabili tre granuli ogni 30 minuti
Hypericum 15CH per le nevralgie c.s.
Pyrogenium 7CH tre granuli al mattino e alla sera, seguiti dopo ½ ora da
Hepar Sulfur 30CH tre granuli.
CISTITE
In tal caso vi consiglio il rimedio ippocratico:
Cantharis 7CH tre granuli dopo ogni minzione, inoltre riposo, astenersi dagli alcolici e dalle spezie. In caso di cistite da “luna di miele” il rimedio è Arnica 5CH tre granuli dopo ogni minzione.
Se invece “brucia” alla fine della minzione meglio Mercurius Corrosivus 7CH tre granuli dopo ogni minzione
CONGIUNTIVITE
Apis mellifica 15CH tre granuli ogni 10 minuti. Particolarmente utile nelle “oftalmie daneve” quando si è stati sulla neve senza occhiali e si ha una sensazione di dolore pungente migliorato al fresco
e peggiorato al calore.
Euphrasia 4CH tre granuli ogni ½ ora in caso di lacrimazione irritante con miglioramento nell’oscurità. L’Euphrasia è anche disponibile in collirio.
CONTUSIONI
Arnica Montana 5CH tre granuli ogni ½ ora. Un consiglio per gli sportivi della “domenica”: prima di partire per la vostra “performance” prendete tre granuli di Arnica 5 CH ed al ritorno tre granuli di Rhus Toxicodendron 9CH, avrete una piacevole serata e non vi sentirete “abbruttiti” dalla inabituale faticaccia.
CRAMPI MUSCOLARI
Al momento del crampo occorre fare un movimento in direzione opposta; se il crampo è dovuto alla flessione occorre estendere la gamba.
Il rimedio di tutti i crampi è Cuprum 4CH tre granuli ogni 15 minuti distanziando poi la somministrazione con il miglioramento
DIARREA
Se la diarrea è provocata da cibo avariato, ad esempio dopo una bella cenetta a base di pesce
“fresco” questa insorgerà la notte tra l’1 e le 3 e sarà associata ad un tipico senso di malessere con
angoscia e paura per la propria sorte: Arsenicum Album 7CH tre granuli dopo ogni scarica.
Se la diarrea insorge a seguito di abuso alimentare o dopo bagno freddo il rimedio sarà:
Antimonium Crudum 5CH tre granuli dopo ogni scarica.
Se la diarrea è accompagnata da sudori freddi, debolezza, ipotermia allora occorre:
Veratrum Album 9CH tre granuli ogni ½ ora.
In ogni caso sempre reidratarsi bevendo molta acqua o thé o spremute di limone, tutto a
temperatura ambiente.
DOLORI REUMATICI
Due rimedi vi mostrano che l’Omeopatia è una medicina in cui occorre sapere
osservare:
Bryonia 5CH tre granuli 2/4 volte al dì in caso di dolore migliorato dall’immobilità assoluta (al minimo movimento si sentdolore).
Rhus Toxicodendron 9CH tre granuli 2/4 volte al dì in caso di dolore migliorato dal movimento lento e progressivo (standofermi si sta peggio).
EMORROIDI
Lachesis 7CH tre granuli 4/6 volte al dì se le emorroidi migliorano sanguinando.
Aesculus Hippocastanum 5CH tre granuli 4/6 volte al dì se le emorroidi danno un senso di peso a livello anale irradiato all’osso sacro e non sanguinano.
Aloe 4CH tre granuli 4/6 volte al dì se le emorroidi sono procidenti e c’è insicurezza sfinterale (gli autori francesi dicono il signor “macchiamutande”).
Hamamelis 5CH in caso di emorroidi dolorose con perdita di sangue nero.
In ogni caso è bene evitare l’abuso di pomatine che tolgono rapidamente il sintomo ma a lungo andare
peggiorano la situazione, è poi bene tenere conto che le emorroidi sono la “spia rossa di un cruscotto” che segnala che c’è qualcosa che non va a livello del fegato,
dunque fatevi vedere dal vostro medico.
FEBBRE
Dimenticate l’equazione febbre alta = malattia grave perché sovente, specie nei bambini, l’elevazione della temperatura è segno di buona risposta dell’energia vitale, cioè del sistema di difesa che mette in atto la migliore risposta possibile in quel momento ad un dato stimolo morboso (virus, batteri…).
D’altro canto temperature molto alte (42 gradi) possono dare lesioni cerebrali.
La temperatura non si abbassa con gli antibiotici!!!, la cosiddetta “copertura antibiotica” non ha alcun significato se non quello di complicare le cose, per cui occorre rimanere calmi e cominciare ad adottare semplici provvedimenti come ad es:
• svestire il bambino evitando le correnti d’aria;
• bagnarlo o avvolgerlo in un asciugamano usando acqua che sia a due gradi in meno della temperatura del piccolo, useremo pertanto acqua a 37° se il bimbo ha 39° ecc…;
• borsa di ghiaccio avvolta in un panno sulla testa ed arti:
dare da bere secondo la richiesta del bambino.
Nella febbre ad insorgenza improvvisa
Aconitum Napellus 9CH: se la febbre inizia all’improvviso dopo aver preso freddo secco, inizia con brividi, c’è ansia ed agitazione, la pelle è secca, non c’è sudorazione, c’è tanta sete di acqua fredda, non ci sono localizzazioni (non mal di gola…). Utile all’inizio della febbre.
Tre granuli sciolti in acqua da sorseggiare ogni 5 minuti, allungando i tempi con il miglioramento.
Belladonna 7CH: se la febbre inizia all’improvviso e c’è pelle sudata, sete non caratteristica, volto arrossato, calore “radiante” (si sente calore avvicinandosi al malato), stato di prostrazione, la luce dà fastidio, vi sono delle manifestazioni locali come ad es.: mal di gola con i classici segni di gonfiore,
rossore, calore e dolore, mani e piedi freddi. Tre granuli sciolti in acqua da dare ogni cinque minuti
allungando i tempi con il miglioramento.
Apis Mellifica 15CH: la febbre insorge rapidamente, vi sono dei dolori ad es.: di gola di tipo pungente, migliorati con il freddo e peggiorati con il caldo, il paziente non ha sete,
domina la sensazione di gonfiore ad es.: della gola.Tre granuli da sciogliere in acqua e da dare c.s.
Febbre ad insorgenza più lenta:
Bryonia 5CH: la febbre inizia piano piano, vi è molto mal di testa peggiorato dal movimento. Il
paziente vuole stare immobile nel letto ed ha molta sete di acqua fredda, suda molto, ha la
sensazione di avere la gola “incartapecorita”,arida.
Rhus Toxicodendron 9CH: assieme alla febbre vi sono dei dolori ai muscoli ed alle ossa che
migliorano solo se ci si muove in continuazione, non si trova mai la posizione giusta nel letto, si è
costretti a rigirarsi continuamente.
Ferrum Phosphoricum 5CH: nelle febbricole che insorgono nell’arco di alcune ore con dolore
acuto all’orecchio e alla gola (talvolta con sanguinamento nasale).
FERITE DA PUNTA
Hypericum perforatum 15CH: se il dolore procurato dalla puntura di spillo ha caratteristiche di irradiazione in alto, la cosiddetta "stilettata al cuore". Tre granuli ogni ora.
FERITE DA TAGLIO
Staghysagria 15CH: da usarsi anche dopo le operazioni chirurgiche, tre granuli ogni ora.
Calendula Officinalis T.M.: questo è il nostro “disinfettante” che va usato puro su
ogni ferita con un batuffolo di cotone, applicando per toccature, favorisce anche una buona cicatrizzazione delle ferite.
HERPES
Le cosiddette febbri sulle labbra sono per alcuni soggetti appuntamenti precisi quando si espongono al sole, quando si stancano, prima delle mestruazioni, in tal caso una cura omeopatica diatesica riesce a rinforzare il sistema evitando le continue recidive. In tal caso di Herpes, vi consiglio di usare:
Anas Barbarie 200K tre dosi, una dose al dì per tre dì. Poi guardare bene le vescicole:
• Se il liquido è chiaro: Rhus Toxicodendron 15CH tre granuli ogni ¼ d’ora,
• Se il liquido è giallo: Mezereum 15CH tre granuli ogni ¼ d’ora,
INDIGESTIONE
Da abuso alimentare: in tal caso la lingua è spessa, saburrale, ricoperta da una patina biancastra
uniforme, può esserci vomito e diarrea: Antimonium Crudum 5CH tre granuli tre volteal dì.
Da eccessi alcolici: la lingua è patinosa in fondo e pulita alla punta, vi possono essere nausea,
vomito, rigurgiti acidi: Nux Vomica 9CH tre granuli ogni volta che si avverte nausea.
Può essere usato come preventivo delle cene in cui si prevede un eccessivo “assaggio” di vini.
Nel vomito in cui la lingua però è pulita, senza patina ma vi è salivazione molto intensa con
diarrea verdastra:
Ipeca 9CH tre granuli ogni ½ ora distanziando con il miglioramento.
MAL D’AUTO
Coccolus Indicus 30CH: nausea, vomito, testa che gira, senso di debolezza, l’odore
dei profumi dà fastidio, miglioramento se tre granuli ½ ora prima della partenza, tre
granuli salendo in auto.
Tabacum 30CH: nausea e vomito con pallore, vertigini, ci si sente mancare e si chiede di stare all’aria fresca con gli occhi chiusi, stessa posologia del precedente.
Petroleum 30CH : nausea e vomito che migliorano se si ha lo stomaco pieno (sbocconcellando crackers durante i viaggi).
Punture d'insetto
Ledum Palustre 4CH: per quei soggetti “dolci”, che piacciono alle zanzare e che più di altri vanno per questo mal volentieri in campeggio, tre granuli verso sera ogni ora.
Apis Mellifica 15CH: in caso di dolorepungente migliorato dal fresco con edema della parte punta, tre granuli ogni ¼ d’ora.
OTITE ACUTA
Chamomilla 30CH: prezioso rimedio di dolori intollerabili utile anche nei neonati che strillano.
Ferrum Phosphoricum 5CH: tre granuli ogni ora in fase iniziale.
Capsicum 4CH: tre granuli ogni ½ ora.
Belladonna 7CH: tre granuli ogni ½ ora.
Kali Muriaticum 7CH: “stura” la tuba di Eustachio togliendo la sensazione di essere in un “casco integrale” per cui i suoni sembrano provenire da lontano.
SCOTTATURE
Apis Mellifica 15CH: in caso di edema, della pelle roseo-rossastra, con dolori pungenti migliorati dal fresco o con applicazioni fredde, peggiorate al caldo: tre granuli ogni ¼ d’ora.
Belladonna 15CH: in caso di ustione più importante con pelle che emana calore (calore radiante a distanza) con presenza di gonfiore, rossore e dolore, tre granuli ogni ora.
RAFFREDDORE Rame Oligoelemento: 1 fialetta tre volte al dì (sub-linguale).
Allium Cepa 15CH: in caso di starnuti a ripetizione, scolo nasale irritante, lacrimazione non irritante, miglioramento in un ambiente fresco o uscendo fuori, peggioramento al caldo o avvicinandosi a
fonti di calore.
Euphrasia 4CH: in caso di lacrimazione irritante e secrezione nasale dolce.
Pulsatilla 5CH: secrezione giallastra con perdita dell’odorato.
Naturalmente le situazioni patologiche che possono rovinarvi una vacanza sono molte…
…in tal caso vi consiglio, in assenza di un medico omeopata a portata di “telefono”, di consultare un
farmacista che venda prodotti omeopatici…
Nota: la potenza o diluizione dei rimedi che ho indicato in questo capitolo è scelta in base alla mia esperienza, ricordate sempre che nell’omeopatia è molto più importante dare il rimedio simile che
preoccuparsi della potenza: se si tratta del rimedio giusto agirà comunque anche a potenze differenti da quellaottimale.
Diffidate:
Da coloro che vi danno il rimedio omeopatico esclusivamente osservando l’iride.
Da coloro che confondono l’Omeopatia con l’erboristeria.
Da alcuni istituti di medicina naturale, manipolazione, riflessologia ecc… ecc…che usano spesso il termine omeopatico su procedure che di omeopatico non hanno nulla, solo perché la moda vuole così.
Dai praticoni non laureati in medicina che possono anche conoscere bene l’Omeopatia, ma non
altrettanto bene la medicina e quindi non diagnosticare malattie curabili solo con la chirurgia o
l’ausilio della medicina allopatica.
Di certi dietologi che spacciano le loro “bombe” anfetaminiche per medicineomeopatiche, solo perché assieme ai più potenti anoressizzanti associano alcune erbe diluite con la scritta CH!!
Da coloro che promettono miracoli con l’Omeopatia: il limitedell’Omeopatia è il limite del paziente stesso, per cui ciò che cambia è la potenzialità di reazione al rimedio, possonoguarire pazienti affetti da gravi malattie dotati però di un’energia vitale ancora buona, al contrario rimanere con i loro problemi pazienti con patologie più lievi, perché il loro sistema di difesa è stato attaccato per annida soppressioni inopportune.
Dai medici che criticano l’Omeopatia solo perché all’università ne hanno sentito parlare male, ma non ne conoscono né le basi né la profondità.
Da chi disconosce la medicina dell’evidenza credendo solo al principio della sperimentazione con
randomizzazione in doppio cieco. La medicina omeopatica guarisce quel malato con quella malattia (personalizzazione del rimedio).
Da coloro che vi dicono che per curarsi con l’Omeopatia bisogna diventare vegetariani, digiunare
ogni tanto o coltivare pratiche mistiche di meditazione; l’uomo nell’Omeopatia viene rispettato nei
suoi stili abituali di vita, chiaro che il medico consiglierà di evitare abusi di ogni tipo ecc…
Dall’Omeopatia fatta esclusivamente su computer con domande pre-stampate a cui il paziente deve rispondere anche da casa; molte cose importanti nella prescrizione del rimedio emergono proprio dal colloquio tra medico e paziente; le cose non scritte a volte sono più importanti di quelle scritte.
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7. Vannier L., Poirier J. Précis de matière médicale homéopathique.
G. Doin & Cie Editeurs, Paris, 1948.
L’Omeopatia è una metodica clinica e terapeutica che brilla di luce propria, non è un optional della “medicina ufficiale”. Curarsi con l’Omeopatia e farlo bene, richiede una mentalità diversa da quella allopatica-soppressiva della delega del sintomo al medico: “Dottore, le lascio qui il mio stomaco,
che non funziona, vengo a riprenderlo quando funzionerà”, bensì basata sulla partecipazione attiva al mantenimento dinamico del proprio stato di salute, aiutando il medico omeopata nell’osservare i vari fenomeni, nel descrivere i sintomi con le modalità di peggioramento e di miglioramento, notando e annotando le modificazioni avvenute dopo la somministrazione del rimedio ecc…
Medicina complessa l’Omeopatia, ripara dall’inquinamento farmaceutico, protegge la salute fisica e mentale, non dà dipendenza farmacologia, consente comunque la salvaguardia della propria dignità umana; perché per l’omeopata esistono “i malati” e non “le malattie”.
Di cosa parlo in questo libro:
Introduzione
Capitolo I Storia dell’Omeopatia
dall’antica Grecia ai giorni nostri
Capitolo II Il perché della medicina omeopatica ovvero
che differenza c’è tra medicina omeopatica
e medicina allopatica
Capitolo III Le costituzioni ovvero lo studio
morfologico dell’individuo
Capitolo IV Omeopatia e psicosomatica
Capitolo V La tipologia sensibile
“I tipi sensibili ad un rimedio omeopatico
si assomigliano tra loro”
Capitolo VI L’interazione omeopata-paziente
“Voi cercate un bravo medico,
io cerco dei bravi pazienti
Capitolo VII “I rimedi omeopatici da portarsi in viaggio”
Conclusioni ed avvertenze
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Come tutte le cose importanti l’Omeopatia ha origini molto antiche: nasce con il Padre della medicina:
Ippocrate. Questo grande medico greco scoprì che la Cantaride, usata come afrodisiaco per uso“topico” poteva procurare, in chi eccedeva nell’uso, una cistite emorragica per cui per la legge “dei simili” poteva curarecerte cistitiin chi ne era affetto. La stessa cosa notò per l’Elleboro bianco che, procurando disturbi intestinali a chi ne faceva uso, poteva guarire certe“coliti”.
Pertanto Ippocrate disse che esistevano due grandi leggi in medicina: una, la legge dei simili (che doveva essere usata per far reagire un organismo ancora reattivo) ed un’altra la legge dei
contrari (che doveva essere utilizzata per aiutare un organismo meno pronto a difendersi). Pensate quale modernità nel pensiero del genio, il cui giuramento viene oggi pronunciato da tutti i medici.
Disse poi anche che il primo dovere del medico era di non nuocere!!!, se pensate anche a questo comandamento capirete e converrete con me, che spesso oggi la medicina ha smarrito almeno in parte il senso della sua missione.
Introdusse l’idea che esistesserodelle “Segnature”: il Creatore avrebbe dato ad ogni cosa esistente in natura un colore, una forma, un profumo proprio perché l’Uomo, essere Centrale della Creazione, potesse utilizzarle trovandone una corrispondenza nel suo corpo. Ad esempio la Chelidonia è una pianta che se spezzata secerne un liquido giallastro, lo stesso colore della bile: guarda caso la Chelidonia ha proprio funzione di coleretico, cioè fa “sgorgare” più bile dalla colecisti, risultando perciò di utile impiego in soggetti con discinesia biliare.
Nel Medioevo il grande medico Paracelso rielaborò la legge dei simili estendendola a tutta la natura
facendo una correlazione tra Macrocosmo e Microcosmo.
Bisogna arrivare nella seconda metà del 700 per incontrare colui che diede all'omeopatia la dignità di scienza: Cristiano Federico Samuele Hahnemann (1755-1843).
Costui, medico molto affermato, ma non soddisfatto dei metodi curativi del suo tempo, verso i 35 anni ebbe una profonda crisi professionale e abbandonò la professione medica.Per sbarcare il lunario e poter mantenere i suoi figli si mise a tradurre libri sfruttando la sua conoscenza di ben sette lingue.
Per caso, traducendo un libro che trattava le virtù della china nella cura della malaria venne colpito
dall’espressione “la china produce sullo stomaco uno stato di «corroborazione»”, pertanto rinforza chi ne fa uso e lo protegge contro la malaria. Al geniale medico tedesco questa sembròuna fandonia (una delle tante che costellano il travagliato cammino della medicina),……infattiprovando su se stesso
la corteccia di china ebbe un senso di malessere estremo tanto che corresse l’affermazione del trattato, che stava traducendo, affermando che “la china agisce contro la febbre malarica perché è in grado di indurre nell’uomo sano dei sintomi simili a quelli della febbre intermittente”.
Questa è la base della Omeopatia: i simili curano i simili cioè: “Un affezione
presente in un organismo vivente viene cancellata durevolmente da un affezione più
forte, artificiale, che pur diversa per qualità, le è assai simile nella sua manifestazione
ristabilendo l’equilibrio dell’energia vitale presente nell’organismo”.
Paragrafo 26 Organon.
L’Omeopatia perciò ha una base sperimentale e si noti bene non sul
ratto o sull’animale da laboratorio, ma sull’Uomo.
L’uomo sano veniva selezionato secondo un ben preciso protocollo ed i sintomi
sviluppati erano annotati tenendo conto, non solo del piano fisico, ma anche delle
alterazioni prodotte a livello mentale ed emozionale, elaborando le premesse per una
vera medicina olistica, cioè globale che considera l’uomo non come una semplice
somma di organi, ma di un individuo dotato di corpo ed energia!!
Proseguendo la sperimentazione notò che i soggetti sani sviluppavano sintomi anche
somministrando i rimedi a dosi diluite e dinamizzate.
Per dimostrare la legge dei simili si sottopose a sperimentazioni e provò anchesui suoi famigliari e collaboratori le varie sostanze tossiche allora conosciute, ricavandone un insieme di sintomi che con pazienza e metodo annotò in un testo che chiamò “materia medica pura”.
Alla fine di queste sperimentazioni Hahnemann acquisì un bagaglio terapeutico tale
che gli consentì di curare in modo omeopatico i pazienti.
Il procedimento di cura era semplice: quando un soggetto lamentava dei sintomi
(fisici, emozionali, mentali) simili a quelli che si erano sviluppati nel corso della
sperimentazione sul soggetto sano, allora Hahnemann somministrava loro “quel”
rimedio che rappresentava il simillimum, ed otteneva una pronta guarigione del
soggetto.
Col passare degli anni Hahnemann diffuse l’Omeopatia e curò con successo molte
persone, scrisse e riscrisse il libro destinato ai suoi discepoli “L’organon dell’arte di
guarire” in cui invitava i suoi allievi: “Imitatemi ma imitatemi bene!”.
come funziona L’Omeopatia?
L’omeopatia consiste nell’applicazione di un principio semplice: opporre una Malattia Artificiale
ad una Malattia Naturale. Due malattie simili non possono coesistere nell’organismo.
L’artificiale più forte, annulla la più debole, poi scompare a sua volta.
Per semplificare diremo che l’Omeopatia si basa sul principio del “chiodo scaccia chiodo” ovvero che il
rimedio “malattia artificiale” scaccia il “chiodo” della malattia naturale, poi trattandosi di un “chiodo”
virtuale viene annientato facilmente col risultato della salute.
MALATTIE ACUTE. "SGABELLO" di Hering:
La malattia acuta è facile da comprendere poiché è di recente apparizione e turba l’energia vitale
del soggetto che prima godeva di buona salute.
Esistono sintomi comuni e sintomi caratteristici che ci indicano in che modo il paziente sta facendo la “sua” malattia.
Ogni rimedio coincidente con il quadro morboso riferito dal paziente deve contenere almeno tre “gambe” dello sgabello:
DA QUANDO: ovvero l’eziologia o la causalità che nei casi acuti è sovente
riferita in modo chiaro e spontaneo dal paziente nel corso del colloquio.
DOVE: ovvero la polarità di azione del rimedio (dove agisce).
SENSAZIONI: nel linguaggio comune definito “come se” che personalizza il
disturbo o il dolore (un dolore alla testa potrà essere riferito “come una morsa”
o “come un chiodo che trafigge” o “come qualcosa che brucia”…)
MODALITA’: definite di peggioramento (<) o di miglioramento (>) che
indicano una soggettività nel corso di una malattia acuta.
SINTOMO CONCOMITANTE: si tratta di un sintomo che esprime un
mutamento non in relazione alla patologia.
Quando il sintomo è gerarchizzato si confronta con la materia medica e si
opera il vero OMEOS-PHATOS.
Diversamente si rischia di prescrivere rimedi omeopatici in modo allopatico e
di avere quasi certamente un insuccesso.
In Omeopatia non esistono RIMEDI FORTI e RIMEDI DEBOLI, ma solo rimedi
giusti o sbagliati.
LE MALATTIE CRONICHE
L’intuizione più geniale di Hahnemann arrivò dopo 30 anni di professione, quando settantenne rivide tutti i suoi casi trattati fino ad allora. Molti suoi pazienti, pur curati bene e guariti per una determinata affezione, tendevano
a ricadere nella medesima dopo un po’ di tempo (recidiva), o presentavano episodi di
malattia o di malessere in altri distretti (alternanza).
Ipotizzò dunque nel suo “Trattato sulle malattie croniche” l’esistenza di tre
tendenze morbose di base, che accomunavano i suoi pazienti in tre categorie.
Alla base di queste tendenze pensò (con il linguaggio dell’epoca) che vi fosse un
contagio, un “miasma” che comportava una tendenza ad ammalare in un dato modo
anziché in un altro: “diatesi”.
Vi elencherò ora le tre tendenze morbose di base:
Psora in greco significa scabbia e questi soggetti presentano delle malattie
della pelle pruriginose alternate a malattie interne (es:Eczema/Asma), una
periodicità dei sintomi (es: Allergie stagionali). Frequenti parassitosi
intestinali e convalescenze protratte.
Se il sistema dei filtri F funziona energeticamente bene le tossine
alimentari, elettrochimiche, morali passano.
Se il sistema è intasato le vie vicarianti possono dirigersi alla pelle P o alle
mucose respiratorie M o alle articolazioni A.
Per risanare una psora occorre dunque un drenaggio dei filtri, la
diminuizione delle tossine e l’uso di un rimedio omeopatico antipsorico.
MODELLO REATTIVO PSORICO
PSORA
Dal greco Sucon che significa Fico, è la tendenza delle persone
che sviluppano escrescenze verrucose o polipoidi e tendono alle
malattie ad andamento lento, progressivo, insidioso (es: Catarri
cronici, fibromi, verruche).
In tal caso la tossina tenta di uscire ma rientra nell’organismo
derivandone un incremento di tossine con poca escrezione
cutanea (fichi), ma molta ritenzione idrolipidica (cellulite,
obesità).
MODELLO REATTIVO SICOTICO
SICOSI
Tipica di questa diatesi è lo sviluppo di malattie caratterizzate da
irritazioni, ulcerazioni, sclerosi, distruzione dei tessuti.
La tossina guadagna la via d’uscita ma nell’uscire ulcera e lacera
i tessuti.
Per riassumere il pensiero finale di Hahnemann: se applicando in modo
rigoroso la legge dei simili si possono guarire le malattie acute che si
presentano nel corso della vita del soggetto, questo non basta se si vuole
ottenere la guarigione definitiva, perché occorre tenere conto sia degli
antecedenti personali che famigliari, inquadrando i sintomi del momento
in una visione dinamica, cercando di contrastare per quanto possibile la
tendenza “miasmatica” con dei rimedi cosiddetti diatesici.
Per questo si dice che l’Omeopatia cura il malato e non la malattia.
Hahnemann morì a Parigi all’età di 88 anni lasciando a tutto il mondo
questa preziosa eredità.
MODELLO REATTIVO LUETICO
O FLUORICO
In Germania è diffuso il complessismo in cui i rimedi sono uniti in associazioni fisse in base all’organotropismo che li accomuna (es: tutti i rimedi ad azione sullo stomaco sono associati insieme in un unico farmaco).
In Francia è diffuso il pluralismo in cui i rimedi vengono dati uno alla volta ma si danno più rimedi nella stessa giornata o nella settimana in alternanza.
In Inghilterra è diffuso l’unicismo in cui si dà un unico rimedio scelto per il paziente (il “simillimum”).
Occorre poi distinguere l’unicismo Hahnemanniano (un rimedio per volta dato sulla totalità dei sintomi), dall’unicismo Kentista (dato sulla gerarchizzazione dei sintomi psichici del soggetto).
Il dopo Hahnemann ha portato al crearsi di alcune correnti di pensiero che sonoriassumibili in tre gruppi:
L’OMEOPATIA OGGI
IL PERCHE’ DELLA MEDICINA OMEOPATICA
OVVERO CHE DIFFERENZA C’È TRA MEDICINA
OMEOPATICA E MEDICINA ALLOPATICA.
La medicina Omeopatica è una medicina energetica, cioè agisce sull’energia vitale
del soggetto.
L’uomo non è la semplice somma degli organi che lo costituiscono perché altrimenti
non ci sarebbe differenza tra un vivo ed un morto, per comprendere ciò che ci tiene in
vita e coordina il tutto dobbiamo chiamare in causa un’energia (per ora non
misurabile) che chiameremo energia vitale.
Tale sistema energetico si fa sentire quando ci troviamo in condizioni di aggressione
da parte dell’ambiente esterno perché sviluppa dei sintomi etichettati come malattie.
La malattia va vista come una corda di una chitarra “scordata”.
L’Omeopatia “riaccorda” lo strumento.
L’Omeopatia inoltre non divide l’uomo in compartimenti stagni, affidandolo a
specialisti in un dato settore del corpo umano, ma lo considera come una globalità nei
suoi tre livelli:
Pertanto l’Omeopatia valuta i sintomi in modo preciso e sempre in relazione alle
variazioni nei tre livelli.
Es: se mentre sto raccontando una barzelletta con degli amici in un momento in cui
sono allegro mi pestano un piede, intervengono le seguenti modificazioni nei tre
livelli:
Fisico: sensazione di dolore forte con bisogno di mettere il piede a bagno nell’acqua
fredda.
Emozionale: rabbia nei confronti di chi ha pestato il piede.
Mente: ricordo ancora questa barzelletta, ma mi passano dalla mente tutte le altre
che volevo raccontare.
La medicina omeopatica agisce rinforzando l’energia vitale e non sopprimendola.
Per noi non esistono farmaci “anti”.
Cioè non si agisce tappando la bocca all’energia vitale, ricacciandola da dove è
venuta ma andando nella stessa direzione di questa, dandole una mano a riportare la
salute in quell’individuo.
Come nasce il rimedio omeopatico?
Hahnemann elaborò due tipi di diluizione: quella decimale e quella centesimale che vengono
abitualmente indicate come DH e CH-
Come nasce una diluizione centesimale:
si deve disporre una serie di flaconi di vetro e tappi di materiale inerte, tanti quanta è la diluizione che si vuole ottenere.
Nel primo flacone si mette una parte della sostanza base e 99 parti di diluente,…
Nasce come sostanza madre del mondo vegetale, minerale, animale; viene poi sottoposto a diluizione e dinamizzazioni successive fino al punto desiderato.
Si agita molto forte in senso verticale almeno un centinaio di volte e si ottiene la 1 CH, per fare la 2 CH, si preleva una parte dalla provetta 1 CH e si diluisce con altre 99 parti di diluente, si agita di nuovo cento volte e si procede fino alla diluizione desiderata.
Le diluizioni Korsakoviane vengono indicate con la sigla K.
Con il sistema di diluizione di Korsakoff si usa un’unica provetta di vetro.
Due considerazioni devono far riflettere:
1) L’Omeopatia agisce bene nei confronti dei bambini anche molto piccoli e negli animali,
notoriamente poco suggestionabili.
2) Compito del ricercatore scientifico è di porsi di fronte ad un fenomeno con estrema umiltà,
cercando di capire i fenomeni, senza negarli aprioristicamente solo perché oggi non si possono
ancora spiegare.
Verso la fine della sua esistenza Hahnemann introdusse poi le diluizioni 50 millesimali che vengono indicate come LM.
Il procedimento di preparazione delle 50 millesimali è più complesso e comunque ottiene una forza dolce e sicura. Hahnemann le definì: “le mie creature più perfette”.
Alla fine di tali procedimenti di diluizione e di dinamizzazione, si ottiene un’energia con cui vengono impregnati dei globuli o dei granuli pronti ad essere somministrati a chi presenti in quel momento i sintomi che tali sostanze hanno fatto apparire nel corso delle sperimentazioni sull’uomo sano.
Alcuni “scienziati” si accaniscono contro fenomeni non ancora conosciuti, uno di questi è proprio il rimedio omeopatico, che pur possedendo dal punto di vista chimico solo tracce dell’elemento
base da cui si è partiti (e a diluizioni ancora più alte neppure quelle)agisce.
Il meccanismo d’azione del rimedio omeopatico ancora oggi non è noto, esistono tuttavia delle ipotesi che meritano approfondimenti e ricerche cliniche a difesa dell’accusa di somministrare solo placebo.
LE COSTITUZIONI OVVERO LO STUDIO
MORFOLOGICO DELL’ INDIVIDUO
L’Omeopatia moderna è una scienza “aperta” che si avvale dei contributi di altre branche e le utilizza per una migliore comprensione dell’uomo nella sua globalità.
Lo studio delle costituzioni applicato all’Omeopatia ha avuto il massimo sviluppo in Francia grazie a studiosi come
L.Vannier, H. Bernard, R. Zissu.
Definire una persona secondo la sua costituzione vuol dire osservarla.
Le costituzioni di base in Omeopatia sono quattro:
SULFURICA
CARBONICA
FOSFORICA
FLUORICA
Morfologia sulfurica
All’osservazione balza agli occhi l’armonia dei lineamenti: altezza e peso medi, colorito roseo-rosso, tono muscolare e legamentoso regolare, denti ben allineati, aspetto complessivo di buona salute.
È il soggetto che Ippocrate chiamò sanguigno con reazioni vitali brillanti, domina in lui l’ottimismo, la voglia di fare, una disposizione a godere dei piaceri della vita.
In lui tutto peggiora con il calore. Tende ad ammalare di malattie della pelle, congestioni venose,
ipertensione arteriosa, emorroidi, malattie del fegato.
Morfologia carbonica
Osservandolo notiamo un particolare sviluppo in larghezza. Prevalgono i diametri trasversali: è un brachitipo. Il bambino carbonico è un bel bebè pacioccone con la faccia che sembra di cera e con gli occhi azzurri. Crescendo, si fa per dire, si allarga ma la statura rimane bassa, la faccia è rotonda, la pelle pallida, le mani sono tozze, i denti quadri, i legamenti sono rigidi, il gesto è deciso ma poco elegante.
Tende all’obesità, alla ritenzione delle scorie, all’autointossicazione per cattivo smaltimento, alle dislipidemie, all’indurimento dei tessuti.
Tutto peggiora con il freddo umido, mentalmente è stabile,realista, realizzatore, metodico ma poco fantasioso.
Morfologia fosforica
Prevalgono in lui i diametri longitudinali, dunque l’altezza: il bambino cresce in fretta e resta magro anche da adulto.
Vedendolo camminare e muoversi possiamo apprezzare l’eleganza del gesto. Il viso è triangolare, le dita sono allungate. È il soggetto che ha bisogno di continua energia perché brucia tutto rapidamente, ha bisogno di aria pur essendo freddoloso.
Domina in lui il pensiero astratto; facile all’entusiasmo per le cose nuove si spegne con altrettanta facilità, non sopporta i lavori di lunga durata, né i lavori metodici. Spiritoso, acuto, romantico.
Tende ad essere carente di minerali.
Morfologia fluorica
Non è una morfologia indipendente, ma può entrare come variante più o meno manifesta nelle tre precedenti. Domina l’asimmetria ed il dimorfismo. I legamenti sono lassi, troppo elastici, i denti sono mal posizionati, c’è tendenza alla scoliosi alle deformità ossee. Ha tendenza ad ammalare di varici, di ulcere, di scoliosi…
Di carattere particolare: può essere un genio innovatore spesso incompreso per la bizzarria dei suoi
atteggiamenti.
Attenzione: questo modo di classificare può trarre in inganno, ed essere
oltremodo sbagliato dire di un soggetto a morfologia carbonica che deve
essere per forza un metodico, perché nella natura è l’eccezione trovare una
morfologia pura: noi tutti deriviamo da due genitori per cui avremo almeno
caratteristiche di entrambi, per cui è più produttivo parlare di soggetto a
prevalente morfologia carbonica, sulfurica, fosforica.
Lo studio delle costituzioni è un modo per capire l’uomo nella sua
individualità e per l’omeopata è molto importante per metterlo sulla strada
del rimedio da somministrare, specie nel caso dei bambini: esistono cioè dei
rimedi detti della serie carbonica, della serie fosforica, fluorica e sulfurica.
L’ipotesi che sta alla base di questa teoria omeopatico-costituzionale è che esista un’alterazione del
“metabolismo” di questi sali per cui somministrando il rimedio costituzionale si cerca di portare l’individuo ad un equilibriomigliore.
OMEOPATIA E PSICOSOMATICA
Nell’Omeopatia ci occupiamo del linguaggio del corpo: i sintomi divengono
“simboli” per leggere il disagio del paziente.
Ogni deviazione dell’equilibrio psichico comporta un disturbo del Piano fisico
che può essere in fase iniziale un atteggiamento funzionale, per poi diventare
organico, cioè più profondamente radicato, “vera” malattia.
Una statistica evidenzia che tre pazienti su quattro si rivolgono al medico per un
disturbo etichettato dalla scienza “ufficiale” come psicosomatico.
Vi parlerò di come la scuola omeopatica Sud-americana dei Maestri Masi,
Paschero, Ortega interpreta in chiave psicosomatica le Diatesi Hahnemanniane
che abbiamo già visto nel primo capitolo.
In questo tipo di interpretazione viene data preminente importanza
all’alterazione del nucleo emozionale e ai conflitti psicologici interiori.
In tali scuole di stampo prettamente unicista viene indagato, in modo
preminente, lo psichismo del paziente.
PSORA
Lo psorico ha paura di vivere le proprie emozioni. Emerge in tutta la sua storia una incapacità di dissipare l’energia attraverso i canali ingorgati cronicamente, l’incapacità di scariche liberatorie, l’incapacità per paura della propria debolezza ad assumere un ruolo, la sfiducia nelle proprie capacità o la paura di assumere in prima persona la responsabilità di una decisione che vive come carica di sensi di
colpa.
L’alternanza e la periodicità delle
manifestazioni sono un
esempio di non
raggiungimento
dell’equilibrio e di ansia
esistenziale.
SICOSI
Il sicotico è il soggetto irrigidito nelle sue posizioni, sempre teso ad ipercompensarsi (obesità) con dei tratti ossessivo-fobici, presenta un avversione per tutto ciò che è nuovo in altre parole il sicotico tende sempre a reprimere le proprie emozioni, tenendo tutto dentro(in termini simbolici),l’energia trattenuta si
materializza in neo-formazioni interne (fibromi) esulla pelle con verruche, polipi…tutte manifestazioni
a carattere lento,progressivo, insidioso.
LUETISMO
Il luetico ha un’ipertrofia dell’es che tende a sfuggire al dominio del super io: è il soggetto delle
esagerazioni, della tendenza autodistruttiva. Nel luetico domina la paura di essere travolto dalla propria
potenzialità emotiva.
LA TIPOLOGIA SENSIBILE “I TIPI
SENSIBILI AD UN RIMEDIO
OMEOPATICO SI ASSOMIGLIANO TRA
LORO”
Nel corso della sperimentazione con rimedi effettuata sull’uomo sano, alcuni soggetti hanno sviluppato un numero di sintomi superiore rispetto agli altri, questi sono i cosiddetti tipi sensibili al rimedio Omeopatico. Questi soggetti si assomigliano per alcune caratteristiche: nell’aspetto esteriore, la
morfologia, costituzione; nelle tendenze morbose; nel temperamento, nel modo di comportarsi.
Gli Omeopati nel loro gergo chiamano il tipo sensibile ad una data sostanza con il nome stesso della sostanza ad es: il tipo sensibile alla somministrazione di Pulsatilla, cioè che svilupperà più sintomi sul
piano mentale, emozionale e fisico verrà chiamata tipo pulsatilla.
Arsenicum Album: esteriormente la morfologia è fosforica, eleganza estrema portamento, eretto, ricercato.
Tende ad ammalare di patologie di un certo rilievo (asma, ulcera, ecc…) ansioso, meticoloso, estremamente pignolo e spigoloso, rimarca ogni cosa e puntualizza, tende a fare esami per rassicurarsi su ogni patologia ipoteticamente possibile seppur remota, possiede
cartelle cliniche tenute in modo impeccabile.
Calcarea Carbonica
Richiama la morfologia carbonica con prevalenza dei diametri
trasversali, se bambino, paffuto e pallido con crescita regolare, lento
nell’iniziare la deambulazione, nel mettere i denti, a scuola non sarà,
mai il più alto, ne’ il più bravo della classe, tenderà ad avere un po’ di
pancetta, sarà un tranquillo che andrà sempre stimolato per avere un
risultato, indolente tenderà ad essere il tipo “linfatico” con ipertrofia
di adenoidi e tonsille. Le ragazzine avranno problemi per il grosso
seno sviluppatosi in anticipo rispetto alle coetanee, le mestruazioni
arriveranno un po’ in ritardo, saranno preoccupate della ciccia che
arriva presto ed è difficile da smaltire anche per via di una sostanziale
pigrizia di base, da adulti vanno poi facilmente incontro a malattie
dislipidemiche e a malattie reumatiche, nel lavoro sono ottimi
esecutori ma cattivi ideatori. Sono dei soggetti freddolosi che tendono
alla stipsi, hanno molte paure.
Pulsatilla
Ragazzine timide, tipicamente con occhi azzurri e capelli biondi, dolci
e remissive, cercano la simpatia e l’approvazione per una loro
insicurezza di base, facilmente influenzate dalla simpatia degli altri,
facili al pianto di umore mutevole, instabili, cercano sempre uno
sguardo rassicurante o una parola dolce, amano la consolazione, sono
attratte dai dolci e dai gelati che non tollerano bene, la loro pelle è
sottile si intravede il reticolo venoso sottostante, hanno spesso
cellulite, sono insicure perciò gelose, si appoggiano volentieri, non
hanno mai sete, le loro mestruazioni sono scarse e a volte fanno
capricci, hanno secrezione giallastre sia nasali che vaginali.
Sepia
L’aspetto esteriore riflette il loro animo: triste, facilmente vanno
incontro a stati di depressione con disinserimento, negano la loro
femminilità magari assumendo volentieri ruoli tipicamente mascolini,
in Sepia tutto cade, tutto è giù lo stomaco è abbassato come anche
l’intestino, ad una certa età vanno incontro a prolasso uterino, spesso
sono soggette a vene varicose ed emorroidi hanno una stipsi ostinata
con feci “caprine”. Il loro carattere è tutt’altro che docile, “non
mandano a dire”, spesso nelle fasi conclamate del loro malessere si
isolano e si disinteressano a tutto.
Sulla pelle, che ha un colorito giallognolo, vi sono delle macchie, "cloasmi".
Lachesis
Tipicamente donna in menopausa o comunque accaldata, presenta
vampate di calore migliora con tutto ciò che esce: dalle mestruazioni
ad un raffreddore che “scarica”, ad una bella chiacchierata con
un’amica, il tipo lachesis ama molto parlare, far uscire delle cose,
raccontare incessantemente di se e del suo enturage; tendenzialmente
diffidente degli altri, dedica a volte il suo tempo ad opere di bene non
per reale amore del prossimo ma per poter avere contatti sociali.
Il volto appare congesto anche senza vampate di calore per la presenza
di couperose, non sopporta la costrizione e toglie anelli e calze “che
stringono”, per non parlare delle maglie “dolce vita” che non
metterebbe mai.
Phosphorus
Prototipo della costituzione fosforica, è il tipo cresciuto in fretta,
dotato di estro e fantasia, stancabile, affamato di cose che lo
stuzzicano ma per niente innamorato della tavola, triste, romantico,
artista, si dedica agli altri e al sociale con lo slancio di un sognatore, a
lui possono confidare le cose, arguto nelle intuizioni, pronto nelle
battute, elegante nel gesto e nel portamento.
I bambini hanno spesso sanguinamento nasale.
Verso sera sono assaliti da tristezza ed ansia.
Thuya
Morfologicamente si incontra una tendenza all’obesità di tipo
tronculare cioè un tronco più voluminoso delle gambe, la presenza di
verruche e di escrescenze polipoidi, una pelle grassa, una sudorazione
sul labbro superiore, una tendenza all’ossessività (va a controllare se il
gas è chiuso…). Una rigidità di giudizio, delle sensazioni strane come
la paura che le proprie ossa siano di vetro, di avere qualcosa di vivo
nel ventre. La tendenza è tipicamente Sicotica con peggioramento
netto in clima umido.
Sicotici non si nasce, si diventa: antibiotici a ripetizione, spesso dati a
sproposito “di copertura” come fossero ombrelli, vaccinazioni inutili e
ripetute, pomatine al cortisone date su ogni millimetro di pelle che
prude, cure ormonali date per aumentare la massa muscolare o
ritardare l’invecchiamento, inquinamento, ricostituenti possono
instaurare lo stato sicotico con tendenza alla reazioni lente,
progressive, insidiose.
Natrum Muriaticum
Soggetto con tendenza ad avere dimagrimento specie nella parte alta
con bacino invece infiltrato di cellulite. Tipicamente adolescente
introverso, chiuso che spiccica si e no due parole, insicuro ma che non
chiede consolazione, anzi ama la solitudine, non tollera il sole, ha una
sete insaziabile ed un desiderio di cose salate, ama anche mangiare il
sale, alcuni piccoli segni si rilevano dall’osservazione delle dita con
unghie e pellicine mangiucchiate e numerosi puntini bianchi. Va
facilmente incontro a raffreddori anche allergici e ad acne giovanile.
Sulfur
Modello che risponde bene alla morfologia sulfurica ed alla diatesi
psorica. Soggetto rosso che patisce il caldo, ama la buona tavola.
Ottimista, stenico, tendente all’ipertensione, alle malattie della pelle,
niente affatto stitico, bontempone e compagnone, con collere brevi,
ricerca l’amicizia, filosofeggia a sproposito su tutto, emorroidi,
malattie del fegato legate ad abusi alimentari.
Iperteso con tendenza alle malattie “del sangue”.
Silicea
Descritto come edificio che manca di sabbia o come spiga di grano
dall’esile fusto si presenta come un bambino poco vitale, con bozze
frontali ampie, sudorazione diffusa delle mani e dei piedi, puntini
bianchi sulle unghie, linfonodi ai lati del collo, bambino che ha lunghe
assenze da scuola perché sempre malato, adolescente chiuso e timido,
bambino con uno scarso appetito insicuro ma testone, tenace.
L’INTERAZIONE OMEOPATA-PAZIENTE
“VOI CERCATE UN BRAVO MEDICO, IO CERCO DEI BRAVI PAZIENTI
Il lavoro dell’omeopata non è semplice come avrete intuito perché, come
vedremo in seguito, se è relativamente semplice scegliere un rimedio per il
pronto soccorso, cioè considerando le malattie acute, ben più difficile è
mettere insieme tutte le informazioni che arrivano dal paziente, dare loro
l’importanza che meritano, (Gerarchizzazione dei sintomi), fare accordare
il quadro morfologico-tipologico con il temperamento che emerge durante
il colloquio con i sintomi presentati dal paziente, tenere conto dei sintomi
puri da quelli magari sviluppati in seguito a cure allopatiche soppressive,
di una reazione, ad un ambiente poco vivibile, sintomi che sono da
imputare ad abitudini voluttuarie che il paziente minimizza…
Dimenticare per un attimo tutto ciò che ormai fa parte del
nostro comune modo di esprimerci che è conseguenza del grado
di pseudo-cultura medica, direi del consumismo di bassa lega,
espressioni tipo: «Ho la colite, ho la gastrite» non hanno
nessun significato in Omeopatia, anche se la diagnosi vi è stata
fatta dal luminare più luminoso. All’omeopata interessano frasi
tipo:«Ho la sensazione di una pietra proprio qui, subito dopo
aver mangiato che passa solo se bevo qualcosa di caldo».
Imparare ad osservarsi: oramai, sempre per lo sfrenato
consumo di “anti”, i pazienti si esprimono con frasi tipo
«prendendo xxalgina mi passa subito», capite bene che non è di
grosso aiuto vero?
Annotare le cose che provate durante un disturbo, questo è di
grosso aiuto all’omeopata ed anche a voi che guarirete con la
vostra energia vitale sollecitata dal rimedio omeopatico.
Un qualsiasi disturbo annotato con un:-dove,-sensazioni (come
se),-modalità meglio col caldo o col freddo, innervosendosi, a
riposo…,- sintomo concomitante strano es.: «quando ha prurito
non sopporta più nessuno».
Pertanto vi insegno cosa deve fare un buon paziente:
Non aspettatevi miracoli, il limite dell’omeopata è il limite del paziente, se la vostra energia vitale è forte, cioè riesce a reagire, otterrete guarigioni rapide, se vi rivolgete all’omeopatia dopo anni di soppressioni allopatiche, di alimentazione squilibrata, di abusi di ogni genere, il tempo di guarigione sarà lungo.
Guardate con buon occhio piccoli peggioramenti del vostro stato di salute dopo aver assunto il rimedio: è segno che l’organismo sta reagendo: non continuate a bloccare i sintomi: l’energia vitale, quella che mantiene in armoniosa sincronia tutti gli organi, si esprime sviluppando sintomi, sta all’omeopata
coglierli per guidare il corpo verso la guarigione, sopprimendoli si peggiora sicuramente la situazione.
Assunzione dei rimedi omeopatici:
• Non toccarli con le dita.
• Metterli sotto la lingua dietro i denti e lasciarli sciogliere lentamente; questo perché la via più rapida è la via perlinguale, non vanno deglutiti perché dato il grado di diluizione verrebbe annullata l’efficacia ad opera dei succhi gastrici.
• Occorre assumerli lontano dai pasti.
• Non lavare i denti con dentifrici mentolati.
• Non fumare per un’ora prima ed un’ora dopo.
• Non prendere caffè nelle immediate vicinanze del rimedio; è poi buona norma berne il meno possibile o sostituirlo con caffè decaffeinato o caffè d’orzo.
• Non usare profumi prima o durante l’assunzione dei rimedi.
• Non usare balsami contenenti canfora e menta.
• Decidendo di curarsi con l’Omeopatia sarebbe bene seguire una dieta adeguataevitando gli eccessi alimentari ed il consumo di alcolici.
“I RIMEDI OMEOPATICI DA
PORTARSI IN VIAGGIO”
Per curarsi con l’omeopatia è necessario affidarsi a medici che abbiano
una conoscenza specifica acquisita in anni di studio.
Nelle affezioni acute, tuttavia potete sicuramente ricorrere ad alcuni rimedi
che è bene avere in casa (o in valigia in caso di viaggi).
La somministrazione dei rimedi in fase acuta deve essere “ravvicinata”
poiché nella malattia acuta il rimedio viene “bruciato”.
Nel sospetto di crisi acetonemia occorre misurare la quantità di chetoni presenti nelle urine con gli appositi stiks del commercio, poi, dare da bere acqua zuccherata e nessun altro cibo.
Il rimedio omeopatico è Senna (in Italia Cassia Angustifolia) 4CH tre granuli ogni ½ ora, distanziando poi la somministrazione con il miglioramento
dei sintomi.
Dal giorno successivo si introdurranno poi passati di verdura e succhi di frutta, poi il riso in minestrone, niente latte, formaggi e carne per tre giorni.
ASCESSO DENTARIO
In tal caso possono essere utili quattro rimedi da alternare:
Chamomilla 30CH per dolori intollerabili tre granuli ogni 30 minuti
Hypericum 15CH per le nevralgie c.s.
Pyrogenium 7CH tre granuli al mattino e alla sera, seguiti dopo ½ ora da
Hepar Sulfur 30CH tre granuli.
CISTITE
In tal caso vi consiglio il rimedio ippocratico:
Cantharis 7CH tre granuli dopo ogni minzione, inoltre riposo, astenersi dagli alcolici e dalle spezie. In caso di cistite da “luna di miele” il rimedio è Arnica 5CH tre granuli dopo ogni minzione.
Se invece “brucia” alla fine della minzione meglio Mercurius Corrosivus 7CH tre granuli dopo ogni minzione
CONGIUNTIVITE
Apis mellifica 15CH tre granuli ogni 10 minuti. Particolarmente utile nelle “oftalmie daneve” quando si è stati sulla neve senza occhiali e si ha una sensazione di dolore pungente migliorato al fresco
e peggiorato al calore.
Euphrasia 4CH tre granuli ogni ½ ora in caso di lacrimazione irritante con miglioramento nell’oscurità. L’Euphrasia è anche disponibile in collirio.
CONTUSIONI
Arnica Montana 5CH tre granuli ogni ½ ora. Un consiglio per gli sportivi della “domenica”: prima di partire per la vostra “performance” prendete tre granuli di Arnica 5 CH ed al ritorno tre granuli di Rhus Toxicodendron 9CH, avrete una piacevole serata e non vi sentirete “abbruttiti” dalla inabituale faticaccia.
CRAMPI MUSCOLARI
Al momento del crampo occorre fare un movimento in direzione opposta; se il crampo è dovuto alla flessione occorre estendere la gamba.
Il rimedio di tutti i crampi è Cuprum 4CH tre granuli ogni 15 minuti distanziando poi la somministrazione con il miglioramento
DIARREA
Se la diarrea è provocata da cibo avariato, ad esempio dopo una bella cenetta a base di pesce
“fresco” questa insorgerà la notte tra l’1 e le 3 e sarà associata ad un tipico senso di malessere con
angoscia e paura per la propria sorte: Arsenicum Album 7CH tre granuli dopo ogni scarica.
Se la diarrea insorge a seguito di abuso alimentare o dopo bagno freddo il rimedio sarà:
Antimonium Crudum 5CH tre granuli dopo ogni scarica.
Se la diarrea è accompagnata da sudori freddi, debolezza, ipotermia allora occorre:
Veratrum Album 9CH tre granuli ogni ½ ora.
In ogni caso sempre reidratarsi bevendo molta acqua o thé o spremute di limone, tutto a
temperatura ambiente.
DOLORI REUMATICI
Due rimedi vi mostrano che l’Omeopatia è una medicina in cui occorre sapere
osservare:
Bryonia 5CH tre granuli 2/4 volte al dì in caso di dolore migliorato dall’immobilità assoluta (al minimo movimento si sentdolore).
Rhus Toxicodendron 9CH tre granuli 2/4 volte al dì in caso di dolore migliorato dal movimento lento e progressivo (standofermi si sta peggio).
EMORROIDI
Lachesis 7CH tre granuli 4/6 volte al dì se le emorroidi migliorano sanguinando.
Aesculus Hippocastanum 5CH tre granuli 4/6 volte al dì se le emorroidi danno un senso di peso a livello anale irradiato all’osso sacro e non sanguinano.
Aloe 4CH tre granuli 4/6 volte al dì se le emorroidi sono procidenti e c’è insicurezza sfinterale (gli autori francesi dicono il signor “macchiamutande”).
Hamamelis 5CH in caso di emorroidi dolorose con perdita di sangue nero.
In ogni caso è bene evitare l’abuso di pomatine che tolgono rapidamente il sintomo ma a lungo andare
peggiorano la situazione, è poi bene tenere conto che le emorroidi sono la “spia rossa di un cruscotto” che segnala che c’è qualcosa che non va a livello del fegato,
dunque fatevi vedere dal vostro medico.
FEBBRE
Dimenticate l’equazione febbre alta = malattia grave perché sovente, specie nei bambini, l’elevazione della temperatura è segno di buona risposta dell’energia vitale, cioè del sistema di difesa che mette in atto la migliore risposta possibile in quel momento ad un dato stimolo morboso (virus, batteri…).
D’altro canto temperature molto alte (42 gradi) possono dare lesioni cerebrali.
La temperatura non si abbassa con gli antibiotici!!!, la cosiddetta “copertura antibiotica” non ha alcun significato se non quello di complicare le cose, per cui occorre rimanere calmi e cominciare ad adottare semplici provvedimenti come ad es:
• svestire il bambino evitando le correnti d’aria;
• bagnarlo o avvolgerlo in un asciugamano usando acqua che sia a due gradi in meno della temperatura del piccolo, useremo pertanto acqua a 37° se il bimbo ha 39° ecc…;
• borsa di ghiaccio avvolta in un panno sulla testa ed arti:
dare da bere secondo la richiesta del bambino.
Nella febbre ad insorgenza improvvisa
Aconitum Napellus 9CH: se la febbre inizia all’improvviso dopo aver preso freddo secco, inizia con brividi, c’è ansia ed agitazione, la pelle è secca, non c’è sudorazione, c’è tanta sete di acqua fredda, non ci sono localizzazioni (non mal di gola…). Utile all’inizio della febbre.
Tre granuli sciolti in acqua da sorseggiare ogni 5 minuti, allungando i tempi con il miglioramento.
Belladonna 7CH: se la febbre inizia all’improvviso e c’è pelle sudata, sete non caratteristica, volto arrossato, calore “radiante” (si sente calore avvicinandosi al malato), stato di prostrazione, la luce dà fastidio, vi sono delle manifestazioni locali come ad es.: mal di gola con i classici segni di gonfiore,
rossore, calore e dolore, mani e piedi freddi. Tre granuli sciolti in acqua da dare ogni cinque minuti
allungando i tempi con il miglioramento.
Apis Mellifica 15CH: la febbre insorge rapidamente, vi sono dei dolori ad es.: di gola di tipo pungente, migliorati con il freddo e peggiorati con il caldo, il paziente non ha sete,
domina la sensazione di gonfiore ad es.: della gola.Tre granuli da sciogliere in acqua e da dare c.s.
Febbre ad insorgenza più lenta:
Bryonia 5CH: la febbre inizia piano piano, vi è molto mal di testa peggiorato dal movimento. Il
paziente vuole stare immobile nel letto ed ha molta sete di acqua fredda, suda molto, ha la
sensazione di avere la gola “incartapecorita”,arida.
Rhus Toxicodendron 9CH: assieme alla febbre vi sono dei dolori ai muscoli ed alle ossa che
migliorano solo se ci si muove in continuazione, non si trova mai la posizione giusta nel letto, si è
costretti a rigirarsi continuamente.
Ferrum Phosphoricum 5CH: nelle febbricole che insorgono nell’arco di alcune ore con dolore
acuto all’orecchio e alla gola (talvolta con sanguinamento nasale).
FERITE DA PUNTA
Hypericum perforatum 15CH: se il dolore procurato dalla puntura di spillo ha caratteristiche di irradiazione in alto, la cosiddetta "stilettata al cuore". Tre granuli ogni ora.
FERITE DA TAGLIO
Staghysagria 15CH: da usarsi anche dopo le operazioni chirurgiche, tre granuli ogni ora.
Calendula Officinalis T.M.: questo è il nostro “disinfettante” che va usato puro su
ogni ferita con un batuffolo di cotone, applicando per toccature, favorisce anche una buona cicatrizzazione delle ferite.
HERPES
Le cosiddette febbri sulle labbra sono per alcuni soggetti appuntamenti precisi quando si espongono al sole, quando si stancano, prima delle mestruazioni, in tal caso una cura omeopatica diatesica riesce a rinforzare il sistema evitando le continue recidive. In tal caso di Herpes, vi consiglio di usare:
Anas Barbarie 200K tre dosi, una dose al dì per tre dì. Poi guardare bene le vescicole:
• Se il liquido è chiaro: Rhus Toxicodendron 15CH tre granuli ogni ¼ d’ora,
• Se il liquido è giallo: Mezereum 15CH tre granuli ogni ¼ d’ora,
INDIGESTIONE
Da abuso alimentare: in tal caso la lingua è spessa, saburrale, ricoperta da una patina biancastra
uniforme, può esserci vomito e diarrea: Antimonium Crudum 5CH tre granuli tre volteal dì.
Da eccessi alcolici: la lingua è patinosa in fondo e pulita alla punta, vi possono essere nausea,
vomito, rigurgiti acidi: Nux Vomica 9CH tre granuli ogni volta che si avverte nausea.
Può essere usato come preventivo delle cene in cui si prevede un eccessivo “assaggio” di vini.
Nel vomito in cui la lingua però è pulita, senza patina ma vi è salivazione molto intensa con
diarrea verdastra:
Ipeca 9CH tre granuli ogni ½ ora distanziando con il miglioramento.
MAL D’AUTO
Coccolus Indicus 30CH: nausea, vomito, testa che gira, senso di debolezza, l’odore
dei profumi dà fastidio, miglioramento se tre granuli ½ ora prima della partenza, tre
granuli salendo in auto.
Tabacum 30CH: nausea e vomito con pallore, vertigini, ci si sente mancare e si chiede di stare all’aria fresca con gli occhi chiusi, stessa posologia del precedente.
Petroleum 30CH : nausea e vomito che migliorano se si ha lo stomaco pieno (sbocconcellando crackers durante i viaggi).
Punture d'insetto
Ledum Palustre 4CH: per quei soggetti “dolci”, che piacciono alle zanzare e che più di altri vanno per questo mal volentieri in campeggio, tre granuli verso sera ogni ora.
Apis Mellifica 15CH: in caso di dolorepungente migliorato dal fresco con edema della parte punta, tre granuli ogni ¼ d’ora.
OTITE ACUTA
Chamomilla 30CH: prezioso rimedio di dolori intollerabili utile anche nei neonati che strillano.
Ferrum Phosphoricum 5CH: tre granuli ogni ora in fase iniziale.
Capsicum 4CH: tre granuli ogni ½ ora.
Belladonna 7CH: tre granuli ogni ½ ora.
Kali Muriaticum 7CH: “stura” la tuba di Eustachio togliendo la sensazione di essere in un “casco integrale” per cui i suoni sembrano provenire da lontano.
SCOTTATURE
Apis Mellifica 15CH: in caso di edema, della pelle roseo-rossastra, con dolori pungenti migliorati dal fresco o con applicazioni fredde, peggiorate al caldo: tre granuli ogni ¼ d’ora.
Belladonna 15CH: in caso di ustione più importante con pelle che emana calore (calore radiante a distanza) con presenza di gonfiore, rossore e dolore, tre granuli ogni ora.
RAFFREDDORE Rame Oligoelemento: 1 fialetta tre volte al dì (sub-linguale).
Allium Cepa 15CH: in caso di starnuti a ripetizione, scolo nasale irritante, lacrimazione non irritante, miglioramento in un ambiente fresco o uscendo fuori, peggioramento al caldo o avvicinandosi a
fonti di calore.
Euphrasia 4CH: in caso di lacrimazione irritante e secrezione nasale dolce.
Pulsatilla 5CH: secrezione giallastra con perdita dell’odorato.
Naturalmente le situazioni patologiche che possono rovinarvi una vacanza sono molte…
…in tal caso vi consiglio, in assenza di un medico omeopata a portata di “telefono”, di consultare un
farmacista che venda prodotti omeopatici…
Nota: la potenza o diluizione dei rimedi che ho indicato in questo capitolo è scelta in base alla mia esperienza, ricordate sempre che nell’omeopatia è molto più importante dare il rimedio simile che
preoccuparsi della potenza: se si tratta del rimedio giusto agirà comunque anche a potenze differenti da quellaottimale.
Diffidate:
Da coloro che vi danno il rimedio omeopatico esclusivamente osservando l’iride.
Da coloro che confondono l’Omeopatia con l’erboristeria.
Da alcuni istituti di medicina naturale, manipolazione, riflessologia ecc… ecc…che usano spesso il termine omeopatico su procedure che di omeopatico non hanno nulla, solo perché la moda vuole così.
Dai praticoni non laureati in medicina che possono anche conoscere bene l’Omeopatia, ma non
altrettanto bene la medicina e quindi non diagnosticare malattie curabili solo con la chirurgia o
l’ausilio della medicina allopatica.
Di certi dietologi che spacciano le loro “bombe” anfetaminiche per medicineomeopatiche, solo perché assieme ai più potenti anoressizzanti associano alcune erbe diluite con la scritta CH!!
Da coloro che promettono miracoli con l’Omeopatia: il limitedell’Omeopatia è il limite del paziente stesso, per cui ciò che cambia è la potenzialità di reazione al rimedio, possonoguarire pazienti affetti da gravi malattie dotati però di un’energia vitale ancora buona, al contrario rimanere con i loro problemi pazienti con patologie più lievi, perché il loro sistema di difesa è stato attaccato per annida soppressioni inopportune.
Dai medici che criticano l’Omeopatia solo perché all’università ne hanno sentito parlare male, ma non ne conoscono né le basi né la profondità.
Da chi disconosce la medicina dell’evidenza credendo solo al principio della sperimentazione con
randomizzazione in doppio cieco. La medicina omeopatica guarisce quel malato con quella malattia (personalizzazione del rimedio).
Da coloro che vi dicono che per curarsi con l’Omeopatia bisogna diventare vegetariani, digiunare
ogni tanto o coltivare pratiche mistiche di meditazione; l’uomo nell’Omeopatia viene rispettato nei
suoi stili abituali di vita, chiaro che il medico consiglierà di evitare abusi di ogni tipo ecc…
Dall’Omeopatia fatta esclusivamente su computer con domande pre-stampate a cui il paziente deve rispondere anche da casa; molte cose importanti nella prescrizione del rimedio emergono proprio dal colloquio tra medico e paziente; le cose non scritte a volte sono più importanti di quelle scritte.
BIBLIOGRAFIA
1. Allen H. C. Keynotes and characteristics with comparisons of
some of the leading remedies of the materia medica. Ed. Thorson
Ltd., 1978.
2. Beucci B. Trattato di terapia Omeopatica. Ed. Siderea, Roma
1983.
3. Duprat H. Traité de matière médicale homéopathique. Ed. J. B.
Baillière, Issoudun, France, 1985.
4. Hahnemann C.F.S. L’organon dell’arte del guarire.
VI^ Edizione, RED Edizioni, Milano, 2002.
5. Hering C. The Guiding Symptoms of our Materia Medica. Ed. B.
Jain Publishers Pvt. Ltd, 1986.
6. Roberts H.A. Sensazioni "come se" repertorio di sintomi
soggettivi. Ed. Nuova IPSA, Palermo, 1997.
7. Vannier L., Poirier J. Précis de matière médicale homéopathique.
G. Doin & Cie Editeurs, Paris, 1948.
mercoledì 4 settembre 2013
omeopatia: "reattività individuale"
Noi esseri umani, come ogni essere vivente, rispondiamo ad un criterio di similitudine ed insieme ad un criterio di individualità: siamo tutti simili, ma nello stesso tempo diversi gli uni dagli altri, e reagiamo in modo simile ma non uguale, ciascuno a modo suo, alle stimolazioni ambientali: possediamo ciascuno una propria reattività individuale.
Ciò dipende in gran parte dal nostro terreno, cioè da precise caratteristiche fisiche, funzionali e psichiche, in relazione tra di loro e presenti in noi fin dalla nascita, che determinano la nostra tipologia, cioè la nostra impronta personale (tupos in greco = impronta), ed orientano di conseguenza il comportamento del nostro organismo, sia nello stato di salute che in quello di malattia.
Dovremo, sinteticamente ma necessariamente, precisare nei prossimi post, ciò che avviene nel grembo materno, per cercare di comprendere le modalità secondo le quali si determina questo terreno individuale.
In breve, quando uno o più stimoli ambientali che abbiano la potenzialità di rompere il nostro equilibrio funzionale (per il momento li definiamo stressors), vengono in contatto col nostro organismo, determinano una reazione, a carattere locale e generale, che dipende dal terreno e dalla tipologia individuale: questa risposta determina una sintomatologia, simile ma diversa per ciascun organismo,
che é oggetto della terapia omeopatica.
Questi concetti, per ora accennati, dovranno man mano essere ripresi ed inseriti in un contesto più ampio.
Per il momento saluti e salute a tutti
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