domenica 30 novembre 2014

OMEOPATIA: l' importanza di individualizzare





In ciascuno di noi esiste una specifica variabilità fisiologica, dipendente, come abbiamo visto, in gran 
parte da fattori genetici, ma anche da fattori ambientali.

Questa variabilità fisiologica determina una specifica variabilità patologica in caso di malattia, con conseguente necessità di una specifica variabilità terapeutica: in parole povere, se esiste come esiste la variabilità individuale e la variabilità della malattia, deve esistere anche la variabilità della terapia.


L' INDIVIDUALIZZAZIONE DELLA TERAPIA costituisce un altro dei pilastri fondamentali della medicina Omeopatica. 

A fronte di una determinata causa di malattia, l'organismo reagisce, oltre che con disturbi e sintomi classici della malattia comune a tutti i soggetti (ad es. "dolore da fame" e "stagionale" nell'ulcera duodenale), anche con altre modalità particolari, caratteristiche ed individuali, che non dipendono dall'azione dell' elemento perturbatore ("noxa patogena") che ha innescato la malattia, ma rappresentano la capacità e la maniera di reagire del singolo individuo, in relazione al suo terreno costituzionale.




Sono questi sintomi particolari che il medico omeopatico deve ricercare sia a livello organico, sia a livello funzionale, sia a livello psichico: c'è sempre in ogni malattia, per il consenso delle parti, la compartecipazione di questi tre settori.

Pertanto la malattia dipenderà sì dall'elemento perturbatore, ma una volta instauratasi, diventa biologicamente un fatto personale.

Riassumiamo: ogni soggetto, di fronte ad una stessa causa di malattia, reagisce con modalità personali, collegate alla propria costituzione; ne consegue che ogni soggetto, per poter riacquistare e mantenere il proprio equilibrio fisiologico, necessita di uno o più rimedi "individualizzati", somministrati a dosaggi "fisiologici", che risultino essere in grado di modulare la sua specifica reattività: è questo il compito della medicina omeopatia ( nel prossimo post riguardante l'O. vi farò qualche esempio pratico al riguardo).

Saluti e salute a tutti

mercoledì 26 novembre 2014

AGOPUNTURA: come e perché funziona



Abbiamo esaminato precedentemente, sotto diversi aspetti, i molteplici meccanismi d'azione dell' Agopuntura. anche con l' aiuto di interessanti video animati e studi di settore (invito gli interessati ad andare a visualizzare o/e rivedere i relativi post). 

Oggi, tuttavia, vorrei, molto sinteticamente,  proporvi un mio personale punto di vista sull' argomento: 
in definitiva come si può spiegare, in base alle conoscenze mediche "occidentali", l' azione positiva che l' Agopuntura esplica nei confronti della stragrande maggioranza delle patologie




A mio avviso siamo in grado di risolvere questo enigma, se consideriamo che praticamente in ogni patologia (soprattutto, ma non solo, in quelle a carattere "funzionale"), sono sempre presenti, in proporzioni variabili, due meccanismi fondamentali: lo SPASMO e l' INFIAMMAZIONE. 


CERVICALGIA ACUTA  (spasmo dei muscoli striati del collo e/o infiammazioni delle articolazioni vertebrali cervicali)

COLICA ADDOMINALE ( spasmo della muscolatura liscia viscerale e/o infiammazione della mucosa: ad es. colecistite, colite ecc.)



ATTACCO DI ANGINA PECTORIS (spasmo della parete vasale coronarica)

Lo spasmo interessa la muscolatura: tanto quella "scheletrica", quanto quella "viscerale" e "vascolare", con conseguenze variabili e talvolta molto gravi per l' organismo; esso molto spesso si associa alla infiammazione, che è  un meccanismo fisiopatologico praticamente ubiquitario: può infatti interessare qualunque tessuto del nostro organismo.

INFIAMMAZIONE ARTICOLARE

In sostanza, in qualunque patologia, da quelle più comuni a quelle più gravi, questi due elementi sono praticamente sempre presenti: pensiamo, per esempio, ad una cervicalgia o ad una lombalgia acuta, ad una colica epatica o renale, ad una bronchite cronica o ad un asma bronchiale (spasmo della muscolatura liscia della parete bronchiale associato al infiammazione della mucosa bronchiale sottostante), alla ipertensione arteriosa essenziale, alle malattie ischemiche vascolari ( angina pectoris, claudicatio intermittens, T.I.A., ecc.).


 
LO SPASMO DELLA MUSCOLATURA LISCIA DI UNA PARETE VASALE ARTERIOSA, UNITO ALLA  INFIAMMAZIONE DELL' ENDOTELIO ( LO STRATO PIU' INTERNO DELLA PARETE VASALE),  PUO' PORTARE, ATTRAVERSO PASSAGGI SUCCESSIVI,  ALL' OSTRUZIONE DEL VASO SANGUIGNO STESSO, CON GRAVISSIME CONSEGUENZE, VARIABILI A SECONDA DEL TIPO DI VASO E DELLA SEDE INTERESSATA: INFARTO CARDIACO, ICTUS CEREBRALE, INFARTO RENALE, TROMBOSI  ARTERIOSA o/e VENOSA PERIFERICA, ECC.




Ebbene, l'Agopuntura agisce controllando e modulando in particolare proprio lo spasmo e l' infiammazione , sia a livello generale, sia attraverso la stimolazione di specifici agopunti (come vedremo in seguito). Tutto ciò ciò è ormai ampiamente dimostrato dalla letteratura e dalla pratica clinica.
Pertanto l'A. riesce ad esplicare la sua azione terapeutica dovunque questi due elementi fisiopatologici siano presenti.
Ne consegue che il campo d'azione della terapia agopunturale risulta essere molto ampio, e non semplicemente ristretto alle malattie dell'apparato osteo-articolare, come spesso erroneamente si ritiene.

Nel prossimo post riparleremo di Omeopatia.

Saluti e salute a tutti!