La legge di analogia o similitudine, come abbiamo potuto osservare in precedenti post, rappresenta
uno dei quattro pilastri fondamentali dell' edificio della Medicina Omeopatica:
Possiamo affermare più precisamente che questa legge costituisce il vero fondamento dell' Omeopatia,
in quanto le altre tre "colonne" (studio del terreno individuale,individualizzazione della terapia ed uso
del dosaggio infinitesimale), ne rappresentano tre dirette"diramazioni" (vedremo in seguito il significato
di questo discorso)Prima di entrare più nel merito, vorrei accennare brevemente a come è nata questa legge, perché mi sembra abbastanza interessante:
S. Hanemann, padre fondatore dell' Omeopatia, vissuto a cavallo tra il settecento e l'ottocento, era
giunto all' apice della popolarità della sua carriera di medico, ma nonostante tutto era profondamente
tormentato ed insoddisfatto, perché il suo spirito di studioso non poteva condividere le pratiche mediche
dell'epoca (si trattava per lo più di salassi, clisteri, purganti e cose simili) che lui stesso, suo malgrado,
era spesso costretto a praticare.
Così, un bel giorno si rivolse ai pazienti che affollavano la sala d'attesa del suo studio, dicendo loro
pressappoco così : "signori, vi prego di andare via; non voglio più rubare i vostri soldi perché non sono
in grado di curarvi".
H. aveva così decisamente voltato pagina, dimostrando un coraggio ed un'onestà intellettuale non
indifferenti.
Per sostentare la sua numerosa famiglia (ben undici figli), data la sua conoscenza delle lingue,
aveva iniziato a fare il traduttore di opere straniere.
Un giorno, nel tradurre un famoso trattato di farmacologia dell'epoca dello scozzese Dr. Cullen, fu colpito
dall' osservazione che i lavoratori di piantagioni di china ammalavano di una forma patologica del tutto
simile alla malaria, malattia che la china stessa curava.
Lo spirito di ricercatore di H. lo portò subito a sperimentare su se stesso, cominciando ad assumere
dapprima dosi sub-tossiche e poi via via meno potenti di china, annotando scrupolosamente ciò che
succedeva di volta in volta nel proprio organismo: vide dapprima comparire i sintomi tipici della malaria
finchè, giunto ad un dosaggio molto basso (ottenuto tramite diluizioni successive), si accorse che i
sintomi regredivano rapidamente.
Da quel momento iniziò un lungo e laborioso tragitto di studio, ricerche e sperimentazioni cliniche, al
termine del quale H. poté finalmente affermare con piena cognizione di causa:
Notiamo l' uso del congiuntivo "curentur", che suona come una "raccomandazione" del Maestro (se non proprio come un imperativo) : "si curino i simili con i simili!": era nata così la legge della similitudine e con essa l' Omeopatia.
Da ora in avanti inizieremo ad esaminare più da vicino il significato e le molteplici implicazioni cliniche della legge di analogia.
SALUTI E SALUTE A TUTTI
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